Nessuno sconto alla Total come è stato già fatto per l’Eni. La partenza, con il piede sbagliato, a Tempa Rossa impone la ripresa della mobilitazione popolare della comunità del Sauro. A sostenerlo è Filippo Massaro, portavoce del Csail, per il quale lo stop imposto dalla Regione non deve comunque trarre in inganno rispetto alla reale volontà della Giunta Regionale che si è svegliata solo in questa fase pre-elettorale nel tentativo di dare una testimonianza di impegno in tanti anni risultato inesistente o comunque inefficace. Piuttosto – dice Massaro – è la riprova che le “maglie” dei controlli preventivi sono facilmente penetrabili come dimostra il comportamento della società petrolifera francese che ha saputo sfruttare tutti i varchi aperti da un sistema che con Arpab risulta ancora del tutto inadeguato. Ci preoccupa – continua – la situazione lamentata da agricoltori del Sauro che insieme ai cittadini del comprensorio oltre ai cattivi odori avvertono problemi più complessivi di salute. E’ il caso di ricordare i casi di moria di pecore nell’area di Tempa Rossa 1 avvenuti nel 2015 e ai quali non è stata mai data una risposta nel senso dell’accertamento delle cause.
Nel sottolineare che nell’area saurina dei pozzi e dei lavori della Total non è certamente la prima volta che si segnalano situazioni di danni e di inquinamento che abbiamo personalmente e in varie occasioni riscontrato, il Csail aggiunge che c’è materia sufficiente per convocare d’urgenza il Tavolo della Trasparenza istituito proprio per informare correttamente le popolazioni locali. Dell’Osservatorio Ambientale di Marsiconuovo – afferma Massaro – si sono perse le tracce a riprova che continua a verificarsi uno scoordinamento di enti e strutture – Arpab in testa – preposti alla vigilanza e al monitoraggio. E nella maggior parte delle vicende – sottolinea Massaro – spiegazioni, risultati di analisi e indagini sono troppo tardive per intervenire a rasserenare le popolazioni interessate. Il Csail non ha mai contestato per il semplice motivo di protestare contro tutto e tutti assumendo un atteggiamento autonomo anche da associazioni ambientaliste ed altri comitati civici cosiddetti radicali ricercando l’interlocuzione con l’istituzione regionale a cui però dobbiamo lamentare ancora uno scarso coinvolgimento nelle fasi di ascolto e confronto. Oltre che un servizio di informazione – conclude la nota – non all’altezza delle complesse problematiche esistenti.