ll culto verso Maria S.S. di Montauro, a Sarconi, si perde nel tempo e ripercorrendo la sua storia a ritroso, nulla vi si trova di ben definito che possa indicarne gli albori; una sola, dunque, la certezza e non certo di poco conto: da generazioni la venerazione verso la “Madonna” cresce di anno in anno come un’onda lenta d’alta marea e ricopre di sé il Paese, nella quale tutto parla e tutto s’immedesima nella sacra effigie dell’Augusta Signora.
Ella, come c’insegna il Santo Padre Benedetto XVI è la grande Credente che, piena di fiducia, si mette nelle mani di Dio, abbandonandosi alla sua volontà.
Non vi è casa, nicchia muraria, e soprattutto cuore di persona, all’interno del quale non alberghi l’immagine di quella che nel corso dei secoli è stata definita quasi familiarmente “a Maronna mia”.
La festa che gli abitanti di Sarconi dedicano alla Madonna di Montauro è duplice: a Pentecoste quando sale sul monte per proteggere i campi e gli armenti e il giorno 15 di settembre quando ritorna in paese per essere segno luminoso di devozione e venerazione per tutti i Sarconesi dai più grandi ai più piccini che la cantano:
“O Vergine bella, discesa dal monte
un serto la fronte beata ti amò.
Evviva Maria, Maria sempre viva
Evviva Maria e Chi la creò”
I festeggiamenti in onore di Maria S.S. di Montauro fanno parte, ormai a buon titolo, della storia, della tradizione, dell’arte, e più in generale della cultura della comunità Sarconese che ogni anno con questa ricorrenza rafforza nei Sarconsei la fede e la tradizione.
Il cocktail di luminarie, fuochi pirotecnici, concerti bandistici e vocali, dà vita ad un intreccio di luci e colori che contribuiscono a trasformare Sarconi in un grande palcoscenico, allestito da un Comitato attento a che tutto vada per il verso giusto e che, oltre ad attirare nel paese uno stuolo di devoti ed appassionati (non solo dai Paesi vicini, ma anche da fuori Regione), è diventato un appuntamento fisso per tanti Sarconesi che pur essendo fuori, per motivi di lavoro e di studio, cercano in tutti i modi di essere presenti e dimostrare l’attaccamento alle proprie origini ed a Maria Santissima di Montauro.