L’AGEA ha autorizzato un ulteriore pagamento di circa 60 milioni di euro, relativi alla campagna 2017, in favore di oltre 24mila imprese agricole italiane. Questa volta ad essere sbloccati sono i pagamenti dei contributi in favore degli agricoltori che hanno sottoscritto le polizze assicurative che in Basilicata sono in numero ridotto.
“Abbiamo mantenuto l’impegno preso con gli agricoltori – afferma il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Sen. Gian Marco Centinaio – La gestione del rischio in agricoltura è un tema fondamentale. Dobbiamo tutelare il reddito delle nostre aziende dalla volatilità dei mercati e dagli effetti dei cambiamenti climatici. Andiamo avanti così sulla strada tracciata per continuare a dare risposte concrete al settore.”
Per la Cia-Agricoltori di Basilicata la situazione dei ritardi nei pagamenti da parte dell’AGEA resta comunque insostenibile. L’ultima erogazione risale a luglio con complessivi 6,5 milioni di euro pagati alla nostra regione.
La Cia ritiene che la Regione non deve accontentarsi del nuovo impegno Agea-Ministro Centinaio ed ad attivare ogni utile iniziativa istituzionale che metta in condizione di erogare i pagamenti agli agricoltori beneficiari delle misure a superficie del Piano di Sviluppo Rurale. Non possono continuare ad essere sacrificate le ragioni degli agricoltori lucani dalle inefficienze e dalle distorsioni di un “sistema” e di pubblica amministrazione farraginosa.
Il sistema Agea – evidenzia la Cia – presenta essenzialmente due criticità, la prima legata al sistema informativo non ancora implementato completamente per quanto concerne i pagamenti e la seconda concernente il fatto che Agea sta chiudendo la gara per individuare il nuovo fornitore dei servizi informatici, il che comporta ritardi sulle attività ordinarie. I tempi, quindi, si allungano in attesa di un sistema autonomo di gestione.
“Gli strumenti tecnici di Agea per adempiere alla gestione delle domande connesse alla Pac sono scarsamente dinamici. Se a fronte di quasi 700mila domande presentate, circa il 4% non vanno a buon fine, siamo in presenza di un grande problema. Significa che circa 30mila aziende non ricevono quanto determinato e questo genera difficoltà tali che in molti casi si traduce nell’insostenibilità economica di un’impresa». Queste le parole del presidente della Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino rivolte ai vertici di Agea, «Da tempo abbiamo scelto la strada del dialogo costruttivo – ha evidenziato Scanavino – con l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, piuttosto che una manifestazione di piazza, che avrebbe avuto comunque valide e giustificate motivazioni. La lista delle criticità è lunga, dalle campagne pregresse ancora non pagate, all’eccessiva complessità dei Psr, non ultima questa vicenda legata alla richiesta dei certificati antimafia, che ha gettato i Caa (Centri di assistenza agricola) nella bufera. Addirittura è stato chiesto alle aziende agricole di produrre un antimafia per ogni singola domanda presentata. Alle volte la burocrazia diviene una tortura per gli imprenditori agricoli, una deriva che non ha nulla a che vedere con lo spirito della Pac che nasce per favorire la collettività, su cibo, ambiente e innovazione. Il budget della Pac è uno strumento economico che ormai viene inglobato nel prezzo dei prodotti necessari alla produzione. Se un agricoltore non riceve il dovuto subisce un’ingiustizia, paga un costo che comprende un aiuto che non ha ricevuto, al pari di un consumatore che paga per la Pac e da questa non riceve alcun beneficio».