Petrolio in Val d'Agri e Valle del Sauro

Presidio a oltranza dei lavoratori dell’indotto al Centro Oli di Tempa Rossa

Continua il presidio permanente dei lavoratori lucani della Total a Tempa Rossa (Corleto Perticara -PZ).

Giannino Romaniello, consigliere regionale Liberi e Uguali, è intervenuto sulla questione ed ha dichiarato:

“Ancora una volta i lavoratori che operano alla costruzione del sito della Total sono costretti a presidiare il cantiere per difendere il proprio posto di lavoro, sia quelli delle aziende elettromeccaniche che dei servizi per responsabilità riconducibili alla assenza di una intesa, come rivendicato dai sindacati, finalizzata in occasione del cambio di azienda a garantire il passaggio della forza lavoro.

Non è tollerabile che puntualmente, ad ogni cambio di appalto si mettano in discussione i livelli occupazionali e la garanzia al prosiego del rapporto di lavoro dei lavoratori già occupati a partire da quelli lucani.

Esprimo pieno sostegno all’iniziativa assunta dai lavoratori e dai sindacati.

La Regione convochi d’urgenza le parti, coinvolgendo anche gli enti locali della zona e si faccia carico di pretendere dalla Total il rispetto delle giuste rivendicazioni dei lavoratori a conservare il posto di lavoro.

Non è tollerabile l’atteggiamento delle aziende subentranti tendente a determinare contrapposizioni fra lavoratori di diversi territori.

La Total deve farsi garante delle esigenze del territorio.

Un territorio che si è fatto carico con la sottoscrizione dei due accordi con ENI e Total delle esigenze del Paese e che sia il Governo Nazionale che le compagnie puntualmente non ne tengono conto”.

 

Anche il Il coordinatore nazionale di Articolo Uno – Mdp Roberto Speranza, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

“Ancora una volta – ha dichiarato Speranza – i lavoratori che operano alla costruzione del sito della Total a Corleto, sia quelli delle aziende elettromeccaniche che dei servizi, stanno presidiando in modo permanente il cantiere, alla luce di responsabilità riconducibili alla assenza di una intesa, finalizzata in occasione del cambio di azienda a garantire il passaggio della forza lavoro, come asseriscono i sindacati”. “Sembrerebbe – prosegue – che l’atteggiamento delle aziende subentranti determini contrapposizioni fra lavoratori di diversi territori. È stato richiesto alla Regione Basilicata di convocare d’urgenza le parti, coinvolgendo anche gli enti locali della zona; inoltre, si ricorda che il territorio si è fatto carico, con la sottoscrizione dei due accordi con ENI e Total, delle esigenze del Paese”. Speranza chiede inoltre “se il Ministro sia a conoscenza dei fatti descritti e quali siano le sue valutazioni in merito; quali misure, per quanto di competenza, il Governo intenda assumere al fine di tenere conto degli accordi citati in premessa, nonché per il rispetto dei livelli occupazionali e la garanzia al prosieguo del rapporto di lavoro dei lavoratori già occupati a partire da quelli lucani”.

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