Da alcuni giorni, nella biblioteca comunale di Viggiano, prosegue lo sciopero della fame di Michele Montone, consigliere comunale già Vice sindaco del Comune valligiano, per la battaglia contro il depotenziamento dell’Ospedale civile di Villa d’agri. Tante le sue domande alla politica regionale:
- se sapevano della chiusura di alcuni reparti perché hanno realizzato una nuova struttura spendendo oltre 20 mln di euro? Potevate usare quei soldi per nuove assunzioni?
- perché si è dato seguito alla circolare UE senza prima discuterne con i territori?
- Perché i Sindacati della funzione pubblica hanno accettato pedissequamente senza battere ciglio che si chiudessero interi reparti di ospedale in tutta Italia?
- perché la salute tutelata dalla Costituzione non ha pari dignità nella Carta come per la tutela sindacale, per la magistratura o la stampa?
- perché un’assessore donna per altro, non eletta da nessuno, ha condannato centinaia di donne a viaggi della speranza?
- perché la Magistratura obbligata ad agire non avvia un’indagine sulla realizzazione del nuovo nosocomio valdagrino?
Oggi, contattato dalla nostra redazione, ci ha voluto rilasciare questo breve video messaggio:
Sempre nella giornata di oggi ha inoltrato una pec ai sindaci di Grumento Nova e Viggiano che incontreranno a breve il Prefetto della Provincia di Potenza per discutere dell’inadeguatezza del Piano Regionale Sanitario che prevede il ridimensionamento dell’Ospedale di Villa d’Agri a discapito della Sicurezza delle popolazioni per la presenza del Cova di Viggiano (impianto a rischio di incidente rilevante Seveso Ter).
“In questi giorni mi sono fatto portavoce di una battaglia a favore del diritto alla salute delle donne, privandomi di cibo e acqua, pur di trovare qualcuno che si possa far carico dell’annoso problema che riguarda la chiusura del punto nascite presso l’ospedale civile di villa d’Agri, con conseguente ridimensionamento del personale. Un solo ginecologo che deve visitare le pazienti di ogni età anagrafica, svolgere ecografie, stilare diagnosi il tutto accompagnato da solo due ostetriche, in giorni alterni, dividendosi tra Potenza e Villa d’Agri. In barba a quel Decreto Legge che recependo una direttiva UE, vuole ridurre i carichi di lavoro per una maggiore sicurezza dei pazienti.
Chiediamo cari Sindaci che da subito il medico che con sacrificio si divide tra i due nosocomi, possa essere impegnato solo presso il plesso di Villa d’Agri e che almeno un altro ginecologo e un’altra ostetrica, possano coadiuvarlo nel lavoro quotidiano di routine oltre che garantire il servizio necessario al Pronto Soccorso. Pronto soccorso che ricordiamo essere punto cardine della “discutibile” riforma sanitaria. Riforma che vede penalizzati i territori di periferia che hanno serie difficoltà infrastrutturali e che si vedono ledere il diritto sacrosanto alla salute.
Vi chiedo Signori di farvi portavoce affinché il diritto alla salute possa riscoprire pari dignità all’interno della Carta Costituzionale. Abbiamo impiegato decenni per invogliare attraverso specifiche campagne sanitarie, gli italiani ed in particolare le donne, a visitarsi e prevenire importanti patologie. Ed ora le abbandoniamo nuovamente ad un oscuro destino. Vi prego di farvi portavoce all’incontro che terrete con il Signor Prefetto, che essendo donna e del sud potrà capire quanto stia scrivendo. Sicuro dell’accoglimento della presente Vi porgo distinti saluti.”
Michele Montone , consigliere comunale già Vice sindaco del Comune di Viggiano