Il passaggio è breve, anzi diretto! La Regione Basilicata che fino a qualche settimana fa ha vestito i panni di Attila nel teatrino riguardante le autorizzazioni integrate ambientali sia per la concessione”Val d’Agri” che per quell “Tempa Rossa” ora, con l’avvicinarsi delle elezioni ha deciso di vestire i panni di Ponzio Pilato, cioè demanda le eventuali autorizzazioni ad un ente tecnico come ISPRA. Come mai non si è appellato allo stesso ente in tutti questi ultimi dieci anni cui abbiamo assistito a di tutto e di più? Si pensa forse ad un eventuale risultato catastrofico elettorale e si corre ai ripari? Come mai ha autorizzato con grave superficialità Costa Molina 2 dove continua il disastro per le ragioni che tutti conosciamo senza tenere in conto quanto sta avvenendo ad es. a Costa Molina 3? Perché Monte Alpi 1 est che risulta produttivo ora deve essere “adattato” a reiniezione? Si intende in questo modo distogliere l’attenzione dei cittadini dal famigerato progetto “Blue Water”? Non è che se si dà il diniego a Monte Alpi 1 poi si dovrà concedere Monte Enoc 1?
Queste ed altre domande i cittadini e le associazioni riunite nell’Osservatorio popolare della Val d’Agri se le stanno facendo da anni senza avere risposte.
A questo punto conviene ribadire che:
1) la compagnia deve innanzitutto bonificare e risarcire per il danno prodotto, prima di chiedere nuove autorizzazioni o proroghe;
2) la Regione Basilicata deve convocare tutti i cittadini e le associazioni che hanno presentato osservazioni ai vecchi ed ai più recenti progetti collegati direttamente o indirettamente al Blue Water, così come prevede la legge;
3) ai comuni interessati chiediamo di intervenire con la propria funzione di autorità sanitaria locale in merito alle emissioni odorigene ed acustiche che hanno martellato i due comuni in queste ultime due settimane;
4) le associazioni non indietreggeranno di un solo millimetro sulle nuove autorizzazioni di CF7, SE1, Alli 5, reiniezione a Monte Alpi 9, Monte Alpi 1 est, Monte Enoc 1.
Basta, questo territorio ha già dato e non è più nelle condizioni di cedere altro.
Osservatorio Popolare della Val d’Agri