Società e Cultura

Slot Mob a Sarconi, Elisa Maggi: “le macchinette sono una trappola per la dignità umana”

Sabato 19 gennaio si è tenuto presso il bar Life Cafè a Sarconi uno SLOT MOB dopo il successo dell’ evento a Marsico Nuovo.

Cos’è lo Slot Mob? È un flash-mob che consiste nel recarsi in tanti, più numerosi possibile, per consumare, anche solo un caffè, in un bar che ha scelto di NON ospitare le Slot-machine e giochi simili e di non vendere biglietti “gratta e vinci”, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica contro la piaga della dipendenza dal gioco di azzardo, una dipendenza pari a quella dalle droghe o dall’alcool che distrugge la vita delle persone.

L’iniziativa è stata organizzata dal presidio di Libera Val d’agri “Ottavia De Luise” e dall’Associazione Ca.ta.li.te.

Hanno partecipato  Raffaele Acquafredda, vicesindaco di Moliterno, e Cesare Marte, Sindaco di Sarconi, e molta gente curiosa di capire cosa fosse lo slot mob.  Grazie al CAT, che nasce come centro per il trattamento della dipendenza da alcool, ma oggi è frequentato anche da famiglie che soffrono la dipendenza da gioco d’azzardo, ci sono state alcune testimonianze preziose su questo annoso problema.
Il CAT ha raccontato la sua esperienza decennale e Libera ha ribadito il suo impegno sul tema ricordando che dalla Basilicata è partita l’inchiesta “Ndrangagames” che ha svelato come clan lucani e calabresi imponessero le loro slot truccate in Lazio ed Emilia Romagna.

Abbiamo raggiunto Elisa Maggi, proprietaria del locale Life Cafè, per farci spiegare il perchè nel suo bar non ci siano slot machines:

Alla domanda che molti mi pongono sul “perché nel nel tuo locale non hai istallato video poker?” Mi sento di rispondere in un solo modo: oggi sempre più giovani e padri di famiglia, si avvicinano a queste “macchinette“ che io chiamo: “diavoli tentatori”, nella speranza di un guadagno facile, che risulta essere la loro trappola e prosciuga i loro conti e la loro dignità annientandoli, e facendoli diventare schiavi di un mondo virtuale che li inganna e li allontana dalle loro famiglie ed i loro cari. Spingendoli molte volte ad azioni che neanche loro riuscirebbero ad immaginare. In quei diavoli, io vedo pianti di mogli e figli che si ritrovano a convivere con mariti trasformati dalla dipendenza, nevrotici ed intrattabili, perché vedono il sussidio dei loro figli svanito in quattro tocchi su quei tastierini. Ecco questo mi sento di rispondere a chi mi fa questa domanda.

Grazie a Maria Antonietta Maggio e Libera Val d’Agri per le foto e le informazioni relative all’evento.

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