Sarà presente anche la Confapi di Potenza alla manifestazione, indetta dai sindacati, che si terrà a Roma sabato 9, sulla proposta di emendamento al DL Semplificazioni, in modo particolare sulla moratoria fino a tre anni dei «permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonché i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi. Con tale moratoria, sarà impedito il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti, compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio». Un emendamento che penalizza sia le attività offshore che onshore, quest’ultime strettamente legate alla Basilicata e alle attività estrattive della Val d’Agri.
Pertanto, il decreto, secondo la Confapi, ha creato e creerà molte difficoltà. La situazione attuale della Val D’Agri desta non poche preoccupazioni, dichiarano i responsabili di Confapi OIL& GAS ENERGIA. La Basilicata ed in particolare l’area petrolizzata della Val D’agri, che ha subito lo “sviluppo” determinato dalle estrazioni petrolifere, presenta molte criticità, e soprattutto la necessità di portare innovazione ad un territorio che paradossalmente è tra le aree urbane più in difficoltà della Basilicata.
Il nostro Paese ha l’impellente necessità di mettere in campo delle importanti politiche di risparmio energetico ed è evidente come questo emendamento vada nella direzione opposta: senza una politica che incentivi nè il risparmio energetico nè produzione di energia da fonti rinnovabili. Bisogna attuare politiche energetiche-spiegano- che rispettino le indicazioni dalla conferenza di Parigi COP21 che ha indicato le buone paratiche da adottare partendo dall’efficentamento energetico del patrimonio edilizio, sia pubblico che privato, fino all’autilizzo delle auto elettriche alimentate da fonti rinnovabili e dei trasporti pubblici per ridurre al minimo i consumi derivanti dall’uttilizzo di mezzi privati.
Le valutazioni da fare sulle attività estrattive vanno contestualizzate e soprattutto legate ad analisi tecnico-scientifiche. Infine- concludono i responsabili di Confapi Potenza- non si può non considerare la ricaduta negativa che questo emendamento, con iI blocco delle perforazioni ed estrazioni, potrà avere sulle 250 imprese che in questi 25 anni hanno investito in risorse e professionalità, garantendone lo sviluppo oggi spendibile su tutto il territorio nazionale. Scelte che incideranno sull’intero sistema occupazionale e produttivo; 3770 lavoratori ( indotto diretto e indiretto) e le rispettive famiglie,che vedranno il loro futuro a rischio, a causa di scelte avventate che, in nessun modo, tengono conto dei territoti. Auspichiamo un confronto con il Governo per capire quali politiche energetiche mettere in campo nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini.