Era il 1993 e a Seattle esplodeva il “grunge” ma nell’entroterra campano, tra i carciofi arrostiti, nulla sembrava cambiare. Nascono allora i Malatja e immediatamente l’asse Angri-Seattle diventa la Route66 di tre musicisti che hanno fatto della coesione, coerenza e perseveranza il loro percorso artistico e di vita che dura da 25 anni!
I Malatja sono Paolo Sessa (voce e chitarra), Camillo Mascolo (batteria e cori) e Daniela De Martino (basso). Hanno pubblicato quattro dischi Munnezz’ (2000), Caparott’ (2004), 48 (2008) e Stracciacore (2012). Il cantato in dialetto napoletano oltre a ben fondersi su sonorità rock sottolinea, con amara ironia, temi sociali forti e problematiche rilevanti della terra Campana (terra dei fuochi, camorra, disuguaglianze sociali).
In questo senso il nuovo disco, Ruminogioia (in uscita il prossimo 14 Febbraio 2019), rappresenta uno sguardo oltre la classica siepe, è un’apertura a valori più intimi e personali, un’apertura all’amore, inteso in diverse sfaccettature, da quello di coppia a quello universale. Non una rinuncia all’impegno bensì una nuova e disarmante leggerezza in cui rifugiarsi per reagire in maniera più forte, come lo stesso leader della band afferma: ”semplicemente avevo voglia di scrivere un disco in italiano ed arrangiarlo con la band senza manierismi e con la massima libertà. Il risultato è Ruminogioia, un album diverso dai precedenti ma ancora tutto Malatja style”.
Non resta che aspettare il 23 febbraio, quando i Malatja saranno di scena al Bistrot Piano B di Viggiano e presenteranno dal vivo il nuovo disco oltre ai loro più acclamati successi del passato.