Ogni uomo è continuamente attanagliato da mille dubbi “amletici”, frutto del duplice risvolto che ogni decisione comporta.
Quando si opera una scelta si sa che questa avrà degli effetti e delle conseguenze, positivi o negativi e siccome tutto è dinamico e mutevole, effetti e conseguenze possono invertirsi durante il compimento dei risultati della scelta.
Argomento amletico degli ultimi anni nella nostra Regione è sicuramente l’estrazione petrolifera, vera e propria “croce e delizia” della popolazione e delle istituzioni politiche.
Se da un lato l’estrazione petrolifera ha portato dei benefici economici alla popolazione della Val d’Agri, e contribuito in maniera sostanziale a coprire il “Bilancio Regionale” in favore soprattutto della sanità e dell’università, generando un beneficio per tutta la gente Lucana, non sono mancati, d’altro canto gli effetti negativi legati a tale attività.
L’impatto ambientale e sanitario che il “Centro oli” genera sul territorio è tutt’ora incerto e preoccupante, alcuni episodi hanno generato non poco allarme nella popolazione, lo sviluppo atteso in termini di infrastrutture e attività alternative capaci di garantire un futuro alla Regione anche dopo il petrolio è tutt’ora un miraggio.
In questo scenario anche la popolazione vive un “dubbio amletico”, fare manifestazioni chiedendo la chiusura delle attività estrattive o rinunciare a qualsiasi altro lavoro offerto per il sogno di un lavoro nell’indotto petrolifero.
Chi aspira a governare la Regione, forse non avrà dubbi in merito a cosa può essere “l’Oro nero” per questa terra, ma sarebbe opportuno che qualche dubbio lo togliesse agli elettori, provando a spiegare qual è il progetto politico affinché possa coesistere l’estrazione petrolifera con la salute e la sicurezza della popolazione, come intende investire le Royalties in infrastrutture e opere per garantire uno sviluppo post petrolio.
In fondo il dilemma tra l’essere e il non essere passa anche tra il dire e il fare.
Vincenzo Scarano