Mirko Gisonte va avanti nel suo percorso artistico mostrando i suoi lavori con sempre più tenacia e finezza. E’ ormai sui social il Filmato intero, senza interruzioni, del concerto tenutosi a Potenza al “Teatro Francesco Stabile” del due gennaio scorso, totalizzando, in 36 ore, circa tremila visualizzazioni e attestandosi oggi ad oltre cinquemila visualizzazioni.
Maturano talenti in questa regione. Non è più una landa desolata e sconosciuta. La Basilicata si attesta come luogo di talenti che sanno praticare l’arte e la cultura con maestria ed impegno. Mirko nasce suonatore di contrabbasso, sgobba, sia fisicamente – per raggiungere il conservatorio con uno strumento così ingombrante sulle spalle – sia intellettualmente per impadronirsi dell’arte musicale. Cresce e maturando, come liceale, attraversa il mondo dell’heavy metal, per un brevissimo ma intenso periodo. Poi Mirko frequenta la facoltà di Giurisprudenza insegue un traguardo che, secondo i canoni di un retaggio troppo provinciale, è un obiettivo “serio”. Laurearsi. E lo fa brillantemente. Ma non lascia la sua chitarra, anzi; cresce la voglia di sperimentare e ricercare un senso che dia valore ad una passione così nobile. Inizia ad usare la chitarra con più padronanza, senza ricercare suoni locali, tarantelle, pizziche o litanie popolari che vorrebbero circoscrivere dentro i confini di una regione l’arte che per antonomasia non ha confini. Questo dice Mirko, la musica è contaminazione, è un evolversi di umori, che nel cammino della propria vita ogni uomo, ogni popolo si tracina con sé, lasciando strascichi ovunque; ed in questo cammino si contamina e contamina come in un vortice di evoluzioni che poi riconducono a melodie che a ben sentire sono sempre riconducibile alle origini di chi li ascolta. Ora è un uomo, è maturo anche artisticamente, come dimostra la sicurezza di stare da solo su un palco che, benché di Provincia, è il palco di un Teatro dal “pedigree” di tutto rispetto. Suona con la tastiera delle note, marcando le note a mano inversa, piantando la chitarra sulle gambe un po’ per un retaggio che lo riporta alla sua origine di contrabbassista, un po’ per distendere le sue emozioni in atteggiamenti che simulano estasi corporali, ma soprattutto perché c’è sempre la necessità di capire se si ha ancora il dominio dello strumento, se lo strumento lo si riesce a dominare. E armeggiare la chitarra con sicurezza accademica dei grandi musicisti vuol dire aver assottigliato l’interfaccia che esiste tra uomo e mezzo, tanto che lo strumento diventa poi l’estensione delle emozioni dell’artista. Ora la Basilicata tra i tanti artisti ne annovera un altro, che è come un diamante che ogni dì aumenta il suo valore. E ricordatelo, il valore dei diamanti non sta’ nella loro utilità ma nella loro rarità; e Mirko è ormai cosa rara e preziosa.
Gianfranco Massaro – Agos