Ripartirà in autunno il processo Petrolgate, che vede coinvolti a processo 46 imputati e 10 società tra cui Eni; decisione presa dal Presidente Rosario Baglioni della Sezione Penale del Tribunale di Potenza che ha sospeso anche i termini previsti per la prescrizione.
Quando dopo l’estate il dibattimento riprenderà si procederà a tappe forzate: 5 udienze ad ottobre, altre 5 udienze a novembre e 4 udienze a dicembre.
Un autunno caldo in cui vede i PM potentini, che nel marzo 2016 chiesero e ottennero 5 arresti domiciliari e la sospensione delle attività al COVA di Viggiano, ipotizzare gravi reati di natura ambientale con inquinamento e traffico illecito di rifiuti oltre che presunte assunzioni pilotate al Centro Olio di Corleto Perticara.
Intanto il Tribunale di Potenza ha respinto il ricorso presentato dai legali di Enrico Trovato, secondo cui i due anni trascorsi dai fatti incriminati e il trasferimento all’estero del dirigente avrebbero fatto venire meno l’esigenza delle misure cautelari. Sono così confermati gli arresti domiciliari, in vigore dal 23 aprile scorso, per Enrico Trovato accusato di disastro ambientale insieme al suo predecessore Gheller e Andrea Palma.