Grande attenzione è stata dedicata, anche durante la relazione introduttiva dell’AD De Scalzi, al polo estrattivo Val D’Agri, oggetto di una operazione di marketing che intende raccontare le operazioni ENI in loco come una decisa svolta verde. É stato infatti presentato il progetto “Energy Valley”, attraverso il quale si prevede di realizzare un “modello di business integrato” che include investimenti in rinnovabili, progetti di gestione dell’acqua – fonte di preoccupazione e di reiterate denunce da parte della popolazione – un centro di sperimentazione agraria e di formazione e, addirittura, un progetto per la coltivazione di piante officinali.
Resta fermo che il polo lucano, ben lungi dall’essere un esempio di eccellenza per le politiche di sostenibilità, è essenzialmente un polo petrolifero dall’enorme impatto ambientale, sanitario e sociale sul territorio e che l’operazione “Energy Valley” risulta – ancor più dopo le recenti inchieste giudiziarie – un tentativo debole di rilanciarne l’immagine ormai compromessa dalle indagini, dallo sversamento del 2017 e dai continui eventi anomali che interessano l’impianto. L’intervento in assemblea della rappresentante dell’Osservatorio Popolare Val D’Agri ha inoltre denunciato l’atteggiamento evasivo e poco rispettoso dell’azienda verso le istanze di tutela portate avanti dal territorio.
A questo link tutti gli interventi: : http://bit.ly/osservatorioeni
Associazione ASUD
Osservatorio Popolare per la Val d’Agri