“Il direttivo dell’Associazione Antinucleare ScanZiamo le Scorie ha chiesto in questi giorni al Ministro dell’Ambiente Costa di verificare il rispetto delle prescrizioni VIA sulle attività petrolifere in Val d’Agri – Basilicata tenute dall’Eni S.p.A., contitolare e rappresentante unica della concessione di idrocarburi. Oltre alla fuoriuscita delle 400 tonnellate di petrolio dal COVA di Viggiano – dichiara l’associazione in una nota – la Magistratura ha accertato lo smaltimento irregolare di ben 854101 tonnellate di sostanze pericolose”.
“La verifica che chiediamo al Ministero riguarda tutte le attività di ENI che hanno ricevuto delle autorizzazioni condizionate al rispetto di prescrizioni”. “Nonostante gli accordi di programma prevedano il monitoraggio e la trasparenza, – prosegue ScanZiamo le Scorie – attualmente non è facile reperire informazioni. Per questo chiediamo di conoscere la verità, qual è la situazione nell’intera area di attività della concessione di coltivazione ”Val d’Agri”.
“Siamo sicuri che la verifica confermerà quello che da sempre sosteniamo: l’estrazione di petrolio in Basilicata non genera ricchezza ma solo “sviluppo distorto” compromettendo le risorse naturali del nostro territorio e le sue economie locali”.
La richiesta è stata inviata dal direttivo dell’Associazione ScanZiamo le Scorie composto dal Presidente, Donato Nardiello, i Vice Presidenti Antonello Bonfantino ed Antonietta Tufaro ed i membri del direttivo, Agostino Sabato, Graziano Andreulli, Pino Mele, Rocco Nardiello, Pasquale Stigliani.
“Ci auguriamo – conclude la nota – che le rappresentanze politiche lucane ascoltino la voce dei cittadini e ci sostengano nella difesa della nostra terra e della nostra salute”.