Un intreccio di storie di sud, e sud sparsi, dei suoi paesaggi, dello scirocco ma anche miseria, il lavoro, lo sfruttamento, l’arroganza e la violenza. Il vero sfondo è più universale, è una geografia umana, che vede sfruttati e sfruttatori, soprusi e ribellioni condannati allo stesso estremo gesto estetico, dalla stessa poesia della povera gente che sempre cercherà di cambiare le ingiustizie e prima o poi ci riuscirà anche se ̀ ̀.
Come per un’antica abitudine della gente del sud, i genitori di Rocìo invece di ribellarsi decisero di partire. Scelsero di andare ancora più a sud, verso una terra, si diceva, dove la sorte non era decisa già alla nascita.
Un luogo dove gli uomini nascono senza la linea del destino sulla mano.
Così, almeno, dicevano i marinai.
Questa è una delle frasi presenti nel libro.
Il romanzo “Mondo è stato è mondo sarà” è un viaggio di personaggi diversi, lontani, sospesi e che alla fine si ritrovano dalla stessa parte.
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