Salgono a 4 i casi di contagio di Coronavirus. Dopo l’uomo di Trecchina contagiato nei giorni scorsi, sono risultati positivi al tampone due professori dell’UniBas che erano stati a Udine per partecipare a un convegno, al quale sono rimasti infetti oltre dieci docenti, che risiedono in diverse parti d’Italia e il Prefetto di Matera Argentieri che da ieri ha palesato i sintomi con la febbre che persisteva da giorni.
Come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, uno dei due professori è l’uomo di Cellamare (Ba), pugliese di residenza, che era in quarantena già da oltre dieci giorni. L’altro, vive a Matera, ricopre un incarico di rilievo in ambito universitario, avrebbe partecipato ad alcune riunioni, e le autorità stanno risalendo alla catena di persone che ha incontrato per disporne la quarantena.
Per chiarire i casi di contagio di lucani sono 3, uno dei docenti lavora a Potenza ma residente in Puglia.
Le condizioni dei contagiati non destano preoccupazioni: i professori si trovano nelle loro rispettive abitazioni, il Prefetto all’Ospedale Madonna delle Grazie.
Ieri sono stati eseguiti nove test diagnostici e di screening. Di questi, sette hanno fatto registrare esito negativo e due purtroppo sono risultati positivi.
Lo rende noto la task force regionale, precisando che al momento sono stati effettuati in totale 63 test (di cui 3 positivi).
Dopo una serie di controlli medici è invece rimasto presso la propria abitazione il paziente di Trecchina positivo al Covid-19 per il quale ieri era stato ipotizzato un trasferimento, in via precauzionale, nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Carlo di Potenza.
Per informazioni sull’emergenza Coronavirus è possibile rivolgersi al numero verde 800996688, attivo tutti i giorni dalle ore 8,00 alle ore 20,00.
Ricordiamo che solo il 20 % dei contagiati contrae la malattia e che di questi il 3% purtroppo non ce la fa. Rispettiamo tutte le condizioni conservative ed igieniche decretate ma non andiamo nel panico per non distruggere l’economia del nostro Paese. Le misure anti-virus dopo il decreto del 4 marzo: