L’associazione Orto Sociale, in questi giorni non facili, ha ritenuto opportuno divulgare consigli utili alle famiglie che si trovano a gestire situazioni nuove e non preventivate.
Nasce QQ Quaderni di Quarantena e il numero 0 è dedicato a una giornata speciale, il 2 aprile “Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo” indetta dalle Nazioni Unite nel 2007.
I distress legati agli aspetti negativi dello stress provato dalla pandemia COVID-19 e alle norme igieniche che sono state decise per contenerla possono aumentare la vulnerabilità psichica di bambini e ragazzi con disturbi del neurosviluppo ed in particolar modo, con disturbi dello spettro dell’autismo e/o disabilità intellettiva. I rischi connessi a queste esperienze emotive consistono nella possibilità di sviluppare stati psicologici di depressione e ansia e reazioni comportamentali problematiche come incremento delle stereotipie, dell’autostimolazione, dell’aggressività auto ed eterodiretta e del comportamento oppositivo.
Quali sono i rischi legati ai cambiamenti drastici dei luoghi e dei modi di vivere?
L’interruzione delle attività abituali e gradite, la restrizione drastica alla quale stiamo assistendo, l’interruzione dei rapporti con tecnici e persone significative, degli scambi interpersonali, la costrizione forzata in casa e la conseguente perdita di libertà individuale può favorire regressione, perdita di abilità, sentimenti di smarrimento, solitudine, angoscia e frustrazione. Per alcuni l’interruzione di routine giornaliere e l’allontanamento dai luoghi normalmente frequentati è causa di confusione e sofferenza marcate. Conoscere in anticipo quello che accadrà nella giornata e nella settimana è un modo per rendere prevedibile il presente e l’immediato futuro ed un modo per ridurre l’ansia.
Come contrastare i rischi?
Occorre sostituire gradualmente alla routine che non può essere mantenuta una nuova routine che preveda la frequenza dei luoghi consentiti e la pianificazione di attività diverse nel corso della giornata, tenendo presente le preferenze della persona. I luoghi consentiti sono molto limitati in questo momento e ciò richiede che seppur in spazi ridotti, si provi a differenziarne alcuni, da associare ad un certo momento o attività. Di seguito si elencano alcuni consigli pratici: fare il possibile per mantenere bambini e ragazzi attivi, riprogrammando un’agenda che contempli attività che possano essere svolte a casa, sia occupazionali che motorie o ricreative; utilizzare un’agenda visiva in tal senso, può essere di grande aiuto inserendo sequenze di immagini, disegni o scritte che descrivono in anticipo ciò che succederà nel corso della giornata. Per pianificare poi la settimana potranno essere utilizzati altri aiuti visivi come calendari personalizzati. Mantenere il più possibile una routine quotidiana (es. sveglia, colazione, attività a tavolino strutturata o semi-strutturata, relax, pranzo, attività strutturata o semi-strutturata, relax, cena). Ricordare che in caso di comportamenti problema non altrimenti gestibili, valutare con lo specialista di riferimento l’opportunità di assumere un farmaco o incrementare la dose di un’eventuale terapia in atto.
Come gestire una crisi d’ansia?
Riportiamo qui di seguito alcune tecniche per aiutare l’individuo ad uscire da queste crisi: mantenete un tono di voce calmo e morbido, limitate gli spostamenti fisici mentre parlate con la persona evitando di posizionarvi tra la persona e l’uscita della stanza in cui vi trovate, controllate mimica e gestualità in modo che sia coerente ed adeguata ai contenuti rassicuranti dei vostri discorsi, cercate di mantenere un contatto visivo con la persona mentre parlate, se il soggetto appare disorientato o disconnesso, aiutatelo a rientrare in contatto anche tramite un supporto fisico facendogli ad esempio, toccare lentamente le dita di una mano o la mano con l’altra mano, orientate l’attenzione verso oggetti o stimoli rilassanti o comunque non distressogeni presenti nell’ambiente, posizionate i piedi sul pavimento in modo che possa sentire bene l’aderenza della pianta del piede sulla superficie. Per comunicare queste tecniche e ciò che può aiutare a prevenire le crisi occorrerà utilizzare le strategie e gli strumenti più efficaci, secondo quanto precedentemente valutato in ambito clinico e domestico (es. la CAA, le storie sociali, i supporti visivi….)
Quali consigli per i caregiver?
Durante i periodi di stress e crisi è comune per i bambini e i ragazzi cercare maggiore prossimità ed essere più esigenti e richiestivi con i genitori. I bambini osservano i comportamenti e le emozioni degli adulti per avere indicazioni su come gestire le loro emozioni in momenti difficili, pertanto se hanno dubbi, occorrerà affrontarli insieme in maniera sincera ed onesta con informazioni adeguate all’età, per placare le loro ansie.
Infine, laddove sia possibile, attuare una turnazione che preveda alcuni tempi di riposo per il caregiver. Non dimentichiamo che la gestione e l’assistenza continuativa di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro dell’autismo e/o disabilità intellettiva può portare il caregiver al burnout, soprattutto in caso di comportamenti problema intensi e pervasivi. L’esaurimento di un caregiver significativo ha implicazioni sull’intero sistema familiare e/o assistenziale.
Articolo redatto seguendo i consigli della Dott.ssa Antonella Magno Psicologa ad orientamento cognitivo-comportamentale e punto di riferimento per Orto Sociale Italia
Giulia Giarletta