Dopo più di un anno dalle prime grandi manifestazioni per il clima, il movimento globale Fridays For Future ha convocato per il 24 aprile la quinta mobilitazione mondiale per il clima, con il solito obiettivo, portare alla classe politica la richiesta di curarsi del futuro dell’umanità, di affrontare la più grande sfida della storia della nostra specie: la lotta ai cambiamenti climatici.
A causa dell’emergenza COVID-19, che sta mettendo in ginocchio la maggior parte dei paesi del mondo, il 24 non sarà possibile scendere materialmente in piazza per far sentire il nostro urlo, non bisogna però cadere nell’errore di tralasciare la crisi climatica davanti alla minaccia sanitaria.
La Rete degli Studenti Medi della Basilicata – nella sua posizione storica di rappresentante dei venerdì per il futuro in regione – sottolinea l’importanza di mobilitarsi anche da casa in occasione del quinto sciopero mondiale, e lo fa dal luogo che più gli appartiene: la scuola.
“L’ex ministro Fioramonti ha sottolineato l’importanza dell’affrontare le tematiche legate al climate change tra le mura scolastiche” affermano i rappresentanti del Sindacato Studentesco “speriamo che quest’ondata di novità e speranza nel mondo della scuola non vada ad arenarsi con l’atmosfera di emergenza che il COVID-19 ha portato in Italia”
“Al termine della crisi sanitaria” continuano “ci troveremo a fronteggiare le stesse minacce degli scorsi anni, con l’aggravante di un tracollo dell’economia che si prospetta all’orizzonte. Noi crediamo nella forza dell’istruzione come creatrice di coscienza critica e quindi di cittadinanza attiva per giungere al cambiamento del paradigma”
Gli Studenti Medi chiedono quindi alle istituzioni scolastiche nazionali e regionali, nella persona dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’Assessore alla Formazione Francesco Cupparo, di prestare particolare attenzione alla questione ambientale e climatica nel percorso scolastico, seppur non più tra i banchi.
E concludono: “La nostra generazione è la prima ad aver colto la gravità della situazione contingente, ma senza l’aiuto degli adulti diventa impossibile sperare in un’azione concreta nei tempi brevi che abbiamo. Il 24 aprile saremo nelle nostre case, ma invitiamo tutti i docenti ad impiegare una parte della propria lezione per affrontare uno degli svariati aspetti della crisi climatica, al fine di non tralasciare la crisi condizionante del nostro secolo”
E nell’impegno di costruzione della coscienza critica della popolazione studentesca e non la Rete degli Studenti Medi organizza una conferenza online aperta a tutti nel pomeriggio del 24 dove indagare le cause e le conseguenze antropologiche del climate change con il Professor Enzo Vinicio Alliegro, professore di discipline demoetnoantropologiche all’università di Napoli.
Rete degli Studenti Medi Basilicata
Il Sindacato Studentesco