LINEE PROGRAMMATICHE
(Redatte dal Tavolo Tecnico del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Basilicata)
Secondo L’OMS nelle azioni di salute pubblica in risposta all’epidemia dovrebbero essere sempre previste considerazioni sulla salute mentale e sul supporto psicosociale, cruciali nel prevenire il rischio di ripercussioni a lungo termine sul benessere della popolazione e sulla sua capacità di far fronte alle avversità. Focalizzando l’attenzione su minori e famiglie, rileviamo che circa un quarto delle famiglie italiane abbia minori in casa, e che una persona su sei nella popolazione sia minorenne.
Questa fascia di popolazione sta risentendo nell’immediato delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, ma potenzialmente ne subirà le ricadute anche nel medio-lungo periodo. Lo sviluppo psico-sociale necessita, per essere portato a compimento, che il bambino possa sperimentare il mondo e le relazioni attraverso il proprio corpo e attraverso modalità di socializzazione utili per sviluppare fondamentali competenze motorie, emotive, sociali, intellettive, che potrebbero subire danni significativi da una deprivazione prolungata delle occasioni in cui queste vengono messe in atto (contesti educativi, sportivi, ricreativi). Il tavolo tecnico del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Basilicata, composto da una equipe di esperti di natura socio-psico-pedagogica attraverso un lavoro concertativo, ha ideato linee programmatiche entro cui i Comuni dovrebbero organizzare le attività estive, e in base alle quali stabilire i criteri di valutazione per eventuali affidamenti esterni.
Tale prospettiva è stata perseguita ricercando il giusto bilanciamento tra il diritto alla socialità, al gioco ed in generale all’educazione dei bambini e degli adolescenti e, d’altra parte, la necessità di garantire condizioni di tutela della loro salute, nonché di quella delle famiglie e del personale educativo ed ausiliario impegnato nello svolgimento delle diverse iniziative. La strategia alla base del progetto in questione persegue i criteri della :
- Territorializzazione: puntare alla programmazione di attività che siano in linea con le peculiarità di ogni comune, valorizzandone risorse umane e strumentali in loro possesso.
- Personalizzazione del rapporto educativo: garantire la costanza degli operatori e un rapporto operatore/utente ristretto
- Diversificazione degli ambienti di apprendimento e socializzazione: offrire spazi aperti e scoprire ambienti diversi dallo spazio chiuso
Obiettivi da perseguire:
1)IMPLEMENTAZIONE DELLE attività di comunicazione efficace per pensare, ripensare ed elaborare i propri vissuti e le proprie emozioni
2)sostegno e valorizzazione delle attività di animazione culturale-sociale e delle attività sportive anche attraverso la collaborazione sinergica tra enti locali, Coni e associazionismo.
3)IMPLEMENTAZIONE DELLE azioni finalizzate all’apprendimento di regole e COSTRUZIONE DI nuove modalità di relazione alla luce delle modificazioni apportate dalla recente pandemia.
4)REALIZZAZIONE DI attività ludiche di tipo educativo che incentivino al rispetto della distanza e insegnino l’importanza della turnazione e a sapere attendere il proprio turno.
5)ATTIVAZIONE di forme di sostegno alla genitorialità e accompagnamento ai neo-genitori particolarmente con figli nati in questi ultimi mesi/settimane) là dove risulta importante la collaborazione di servizi territoriali e PEDIATRICI.
6) Valutazione della presenza di conseguenze emotive e psicologiche nei bambini legate al periodo di quarantena forzata).
Metodologie suggerite:
- Introspezione e Comunicazione
- Focus group in cui si raccontano le attività ludiche svolte durante il lockdown e le emozioni vissute (di gioco per i bambini, di intrattenimento per gli adolescenti). Ogni emozione sarà poi rappresentata con un colore e scritta su un cartellone, al fine di stimolare un dibattito, e successivamente le attività che hanno costituito delle best practices generando sentimenti positivi verranno riproposte in gruppo.
- I bambini saranno invitati a fare un disegno che rappresenti il loro lockdown, poi a descriverlo e presentarlo ai compagni.
- Educazione emotiva ed espressione affettiva
- Attraverso la modalità del roleplaying, verranno presentate ai bambini/ragazzi delle situazioni tipo della vita quotidiana (il compagno con il mal di pancia, la mamma con il raffreddore…) in base alle quali dovranno simulare il comportamento più corretto per fronteggiare il Coronavirus;
- Sempre attraverso la modalità del roleplaying i bambini e gli adolescenti, saranno chiamati a vestire i panni di influencere/oyoutuber per spiegare ai compagni e ai gruppi dei pari le corrette misure per fronteggiare il Coronavirus. Si può prevedere un piccolo contest con in palio la pubblicazione del video migliore. I ragazzi più grandi saranno coinvolti anche negli steps di pianificazione del lavoro (lo storyboard del video, la regia…)
- Il Mimo dei Sentimenti attraverso la modalità del gioco, in particolare il mimo, i bambini/adolescenti saranno invitati ad esprimere ai loro compagni dei sentimenti, senza toccarli e senza parlare. In questo modo verrà stimolata la comunicazione non verbale nel rispetto delle distanze. Ad es. “Fai capire al tuo compagno che gli vuoi bene senza abbracciarlo”.
- Educazione prossemica e relazione
- per i bambini verranno ideati dei giochi appositi per imparare a rispettare la distanza di sicurezza (ad esempio trenino o 1,2,3, stella con distanza di un metro 1,5 m separati da un filo);
- per gli adolescenti si può pensare ad attività relazionali più articolate, che prevedano l’ascolto e l’interazione, come ad esempio la visione di film all’aperto sul tema (ad un metro da te) e discussione degli stessi; dibattiti su tematiche di attualità; moduli di educazione all’ascolto di persona e in modalità digitale.
- Educazione outdoor
Il principio fondamentale che distingue l’OE è la possibilità esplorativa e osservativa che il bambino può sviluppare entrando a diretto contatto con l’ambiente esterno, luoghi reali dove vive la sua quotidianità. Immaginare possibili arricchimenti e migliorie, costruire un progetto outdoor significa tenere conto delle potenzialità del luogo e di altri aspetti (attenzione agli spazi, accessibilità, visibilità, in particolare, il carattere distintivo dell’Outdoor Education si configura in un approccio sensoriale-esperienziale mirato allo sviluppo della persona e al suo apprendimento, all’interno di un contesto di relazioni che caratterizzano la sua vita sociale. L’ambiente esterno, “outdoor”, assume la valenza di un contesto educante che, oltre ad essere un luogo in cui si apprende, offre l’opportunità di rafforzare il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consente di esprimere e potenziare le competenze emotivo affettive, sociali, espressive, creative e senso-motorie.
Principi:
- Lo spazio esterno come “aula educativa privilegiata”
- Cura dello spazio interno in un ambiente educante
- Una grande attenzione alla relazione nel rapporto educatore/ bambino L’esperienza diretta come principio cardine della pedagogia: “Chi ascolta dimentica, chi vede ricorda, chi fa impara“. L’importanza delle emozioni: per dare loro un nome, per saperle riconoscere e per ricercare la propria felicità nell’incontro con l’altro. Il gioco come veicolo didattico privilegiato e come strumento comunicativo maggiormente usato Approccio olistico all’apprendimento e allo sviluppo: ogni bambino è unico e competente e apprende nel rispetto dei suoi tempi in modo attivo ed integrato.
ESEMPI
- Orto giardino: Orti e giardini sono luoghi di giochi, di apprendimenti, di scoperte meravigliose, di domande possibili, di sollecitazioni molteplici. Occuparsi di un orto o arricchire e caratterizzare un piccolo spazio all’interno di un giardino forniscono importanti occasioni di apprendimento: si conosce facendo, si impara a organizzarsi e a organizzare, si affinano manualità e capacità, si collabora (anche se a distanza), si sperimenta direttamente con le piante, si impara l’utilità di alcuni organismi animali e la dannosità di altri, si va incontro a successi e insuccessi, si procede per tentativi
- Scuola boschiva è un processo a lungo termine di frequenti e regolari sessioni in un bosco o in un ambiente naturale , anziché una visita una tantum . Pianificazione , adattamento , osservazioni e revisione sono elementi integranti della Scuola boschiva.
- Attività teatrali all’aperto
- Giochi e olimpiadi all’aperto
- Attività educative e di socializzazione da parte di centri parrocchiali da svolgersi nei cortili dell’oratorio . Le attività all’aperto devono tener conto della possibilità di larghe zone d’ombra.
Nidi d’infanzia
Nell’ottica del sistema integrato 0/6, a cui il Garante ha dedicato particolare attenzione e perseguendo gli obiettivi di integrazione della proposta educativa e della promozione del curriculo verticale, occorre promuovere la riapertura dei nidi d’infanzia sottolineando due finalità:
- Sostenere la genitorialità
- Offrire un servizio di qualità ai bambini della fascia 0/3
Oltre alla normale programmazione educativa a cui i nidi fanno riferimento, occorre proporre metodologie attinenti alla outdoor education (si veda paragrafo). A tal proposito i nidi dovranno garantire un adeguato spazio esterno, concentrando all’esterno le attivitàSi dovrà inoltre incentivare la relazione di attaccamento con le figure genitoriali; comprendere il possibile disagio psicologico del bambino attraverso osservazione , ipotesi di consulenza e lavoro di rete con i servizi territoriali competenti e con le altre figure professionali di riferimento; attivare strategie di gestione della classe, integrazione e inclusione con i bambini disabili; progettazione e programmazione educativa utilizzando il lavoro di gruppo; apprendere le tecniche di gioco al nido come momento di crescita affettiva e sociale del bambino promuovere ed implementare dinamiche di “care” funzionali ad una crescita psicoaffettiva sana, favorendo nei bambini le capacità coordinative del movimento attraverso l’insegnamento degli schemi corporei di base.
Rapporto numerico operatore/utente
Sarà necessario lavorare per piccoli gruppi di bambini ed adolescenti, garantendo la condizione della loro stabilità per tutto il tempo di svolgimento delle attività. Anche la relazione fra piccolo gruppo di bambini ed adolescenti ed operatori attribuiti deve essere garantita con continuità nel tempo per assicurare la tracciabilità in caso di contagio
Così come previsto dalle linee guide nazionali: rapporto numerico minimo fra operatori, bambini ed adolescenti sarà graduato in relazione all’età dei bambini o adolescenti stessi, come segue:
1) per i bambini della fascia 0/3 anni è consigliato un rapporto di un adulto ogni 3 bambini
2) per i bambini in età di scuola dell’infanzia (da 3 a 5 anni) è consigliato un rapporto di un adulto ogni 5 bambini;
3) per i bambini in età di scuola primaria (da 6 ad 11 anni) è consigliato un rapporto di un adulto ogni 7 bambini;
4) per gli adolescenti in età di scuola secondaria (da 12 a 17 anni) è consigliato un rapporto di un adulto ogni 10 adolescenti. In presenza di un minore diversamente abile, il rapporto diventa necessariamente 1/1. Gli operatori impiegati, così come i volontari, dovranno possedere titoli specifici rispetto alle metodologie da attuare, e devono essere formati sui temi della prevenzione di COVID-19, nonché per gli aspetti di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e delle misure d’igiene e sanificazione.
Per ciò che concerne i seguenti punti: ACCESSIBILITA’ SPAZI COMPITI DEL GESTORE PULIZIA E IGIENE DEGLI AMBIENTI CRITERI DI FORMAZIONE DEL PERSONALE TRIAGE D’ACCOGLIENZA si rinvia a quanto stabilito dalle Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID-19 del 15 maggio 2020
Dipartimento per le politiche della famiglia