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Dal 3 giugno si potrà circolare tra regioni. Ecco cosa non potremo ancora fare

Ci siamo. La scelta di aprire dal 3 giugno la circolazione tra Regioni in Italia, senza nessun limite, è stata annunciata nella serata di venerdì 29 maggio dal governo, si torna a circolare liberamente in Italia e anche chi arriva dall’estero non avrà più obbligo di stare in quarantena. Una decisione assunta sulla scorta degli ultimi dati del monitoraggio svolto da Istituto superiore di Sanità e ministero della Salute (che trovate qui).

Non sarà ancora, però, un «liberi tutti»: anzi. Nella nostra vita quotidiana continueremo ad avere ancora una serie di obblighi e impedimenti, per poter contenere il contagio da coronavirus e la diffusione della malattia dal virus causata dal Covid-19. Non bisogna sottovalutare il rischio ancora persistente con malati meno gravi ma tanti faticano a guarire.

Ecco le 10 cose che non potremo ancora fare a partire dal 3 giugno:

1. Assembramenti e affollamenti, anche in casa
Rimane vietato stare troppo vicini all’aperto e nei luoghi pubblici. Anche nelle case è raccomandato non stare affollati (qui le decisioni prese negli altri Paesi: in Danimarca sono permessi raduni fino a 50 persone, ad esempio).

2. Avvicinarsi a meno di 1 metro
La distanza dagli altri deve essere sempre di 1 metro, e di 2 quando si svolge attività fisica. Dove non è possibile si deve indossare la mascherina.

3. Baci e abbracci
Niente baci e abbracci con chi non è «congiunto»: e anche con i parenti non conviventi (soprattutto anziani) vanno evitati i contatti fisici.

4. Togliere (troppo) le mascherine

Nei luoghi pubblici, nei negozi, dal parrucchiere e dall’estetista, in aereo e in treno, sui mezzi pubblici e ovunque non sia possibile mantenere la distanza, e in alcuni casi anche all’aperto (in Lombardia è obbligatoria) bisogna sempre indossare la mascherina.

 

Covid-19: ordinanza n.25 di Bardi in vista delle riaperture tra regioni il 3 giugno

 

5. Togliersi i guanti
In molti negozi bisogna indossare i guanti: che diventano obbligatori quando si acquistano generi alimentari.

6. Non provarci la temperatura
Non potremo rifiutare di sottoporci alla misurazione della febbre. Con 37,5 è vietato l’accesso in molti luoghi pubblici, e si può essere segnalati all’autorità sanitaria.

7. Non prenotare
Non potremo (ancora) andare dal parrucchiere e in palestra senza prenotazione.

8. Non dare le generalità
Non potremo rifiutare di rilasciare le nostre generalità in quei negozi o ristoranti che lo chiederanno. La misura serve al tracciamento delle persone eventualmente entrate in contatto con «positivi».

9. Viaggiare dove si vuole
Potremo andare all’estero solo nei Paesi che accettano gli italiani.

10. Non stare in quarantena
Se siamo entrati in contatto con persone positive oppure nei luoghi dove vige l’ordinanza del governatore o del sindaco (in Sicilia è prorogata fino all’8 giugno) si dovrà rimanere in quarantena dal momento dell’arrivo.

 

FONTE CORRIERE.IT

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