Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani (in sciopero della fame dalle ore 23.59 del 2 giugno per dire no al “pizzo” sulla democrazia e il diritto costituzionale a poter manifestare)
Bussano al citofono, rispondo. C’è un pacco in consegna.
E’ iniziata così, ma poi è finita con un raro momento di condivisione e di empatia.
L’uomo dei pacchi lo conosco da una vita: sempre gentile, sempre disponibile, quasi sempre sorridente. Oggi no, era triste; non arrabbiato, stanco, questo di certo.
Una brava persona.
Mi consegna il pacco, una spedizione Amazon e non so nemmeno come condivide con me i suoi pensieri.
“L’essere umano, l’uomo che lavora – mi fa – è diventato merce di scambio, merce allo sbaraglio, merce che deve andare a male per forza; l’umanità non c’è più”.
Lo guardo, avrei voluto abbracciarlo.
Amico mio, hai ragione, avrei voluto dirgli. Siamo anche noi dei “derivati”, un prodotto finanziario. Siamo stretti in una tenaglia: democrazia reale e capitalismo reale.
Avremmo bisogno di un New Deal e invece ci danno i Colao e i Piani di non so quale rinascita.
Occorrerebbe mettere in discussione totem e tabù, verità rivelate.
Abbiamo incassato in sequenza le sberle giunte da due virus: il virus finanziario del 2007/2008 e oggi quello cinese. Il capitalismo oggi è sempre più un capitalismo di produzione e le nostre Istituzioni, la politica, sono inadeguate e incapaci di fare da contraltare a poteri che, per loro natura, sono poteri transnazionali, che finiscono per decidere delle nostre vite, delle vite di Stati, comunità, territori. Avremmo bisogno di nuovi paradigmi.
Ecco, avrei voluto dirgli questo, ma gli ho solo sorriso e gli ho detto grazie.
Adesso, però, voglio farla ascoltare la voce di chi non ha voce.
Con Monsignor Joseph ha ripeuto: “il popolo prima del governo; la verità prima dell’interesse”.
Qui video sul mio canale youtube: https://youtu.be/EJm_nWG0tjg