Questo Pubblico Ministero chiede la condanna di Gheller Ruggero, Angelini Roberta, Vincenzo Lisandrelli, Antonio Cirelli, Nicola Allegro, Nicola Bagatti, Flavio Salvatore Gentile, ciascuno alla pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione. Poi chiede la condanna di Eni Spa per i capi a4 e a5 alla sanzione amministrativa di 1 milione di euro.
Queste sono alcune delle richieste di condanna della PM Laura Triassi nella nuova udienza del processo Petrolgate. Il filone affrontato è quello che riguarda il presunto traffico illecito di rifiuti a partire dal 2013 al Cova di Viggiano.
Nella lunga requisitoria dell’accusa è stato evidenziato come Eni falsificasse i codici dei rifiuti prodotti dalle estrazioni petrolifere facendoli confluire in impianto di smaltimento non idonei.
Diversi gli imputati: 46 persone fisiche, 10 società e non solo. Tra questi gli ex vertici di Arpab e poi la Tecnoparco.
Ricostruiti dalla PM fatti e nomi di quella che era per la Procura una vera e propria organizzazione che avrebbe fatto risparmiare alla multinazionale dai 44 ai 114 milioni di euro in pochi anni, la stessa cifra che l’accusa ha chiesto di confiscare.
L’avvocato Giandomenico Di Pisa, delle parti civili, ha parlato di guadagni discutibili e di danni alla salute dei cittadini. Un milione di tonnellate di rifiuti sarebbero stati smaltiti solo a Pisticci Scalo.