Continua il percorso di eventi culturali dell’Agosto Tramutolese.
Quest’oggi è il turno dello scrittore e Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata, Mimmo Sammartino.
L’autore presenterà il suo ultimo lavoro letterario : “Ballata dei Miracoli Poveri”.
Qui di seguito, la nota completa degli organizzatori con tutti i dettagli.
Questa sera Sabato 8 Agosto alle ore 18.30 non mancate in Piazza del Popolo a Tramutola per la presentazione di “Ballata dei Miracoli Poveri ” di Mimmo Sammartino, scrittore, autore di testi per il teatro, giornalista e Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata.
Modera l’assessore alla Cultura Annamaria Grieco.
I libri a cura della libreria Equilibri Tramutola di Antonella Miraglia.
Mimmo Sammartino è un vero cantastorie. Percorrendo,a piedi o con la memoria, il tratto che va da Castelmezzano a Pietrapertosa in Basilicata, è riuscito a incidere sulle pietre una storia di incanti e magia. Storie già raccontate dalla nonna Caterina, storie necessarie a ricostruire un mondo.
“Ballata dei miracoli poveri”, un libro incantevole pubblicato da Hacca Edizioni, contiene storie piene di fascino e può essere considerato il seguito ideale di “Vito ballava con streghe”, pubblicato per la prima volta nel 2004 da Sellerio. Rispetto al primo, in cui Vito, protagonista assoluto, ballava da solo con le streghe, qui la narrazione diventa corale e troviamo tanti altri personagi divertenti e affascinanti come Giuann’ ‘u scarpar detto Scarpediem. Flumen Culpizzut’, Ughetto Uocchituort’, Ciccillo ‘u Zelluso, L’eremita, i briganti Percuoco e Occhio di Cane, Peppuccio Mezzarecchia e tanti altri.
Si parte con Vito, il contadino, che si è perduto in un bosco remoto. Si è fatto errante. Ha smarrito, insieme alla strada, tutto ciò che era. In questo spazio abitato da ombre e da fantasmi, non sa più riconoscersi, non sa che cosa è diventato. Un viaggio sentimentale, tra fiaba e mito, in una terra grondante di visioni e di prodigi. Terra del sogno e di disperazioni. Terra dell’infanzia e di magia. Spazio della memoria ritrovata, dell’abdicazione della presenza dinanzi alla furia della natura, del pregiudizio umano e degli accadimenti. Davanti alla ineluttabilità dei destini.