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Sapori d’altri tempi: ricette e tradizioni culinarie dell’alta valle del Sauro.

Sapori d’altri tempi: ricette e tradizioni culinarie dell’alta valle del Sauro.

 

Come al solito voglio partire dal Vocabolario e dall’etimologia del termine che, a mio parere, rappresenta il punto centripeto di ciò che vi sto per raccontare.

Pro loco è, come tutti sapete, niente altro che una locuzione latina che sta a significare “a favore del luogo”.  Perché parto da questa locuzione? Perché nel momento di congiuntura sociale più terribile dal secondo dopoguerra, chiusi nelle case e confinati nei nostri territori per evitare contatti sociali forieri di contagio al Coronavirus, la Pro loco di Corleto Perticara ha pensato, per il tramite del suo fattivo, attivo e scintillante presidente, Antony Gallo, di fare di necessità virtù.  Antony, il dottor Gallo come rispettosamente lo chiamano tutti, dal chiuso delle sue quattro mura usando la tecnologia comunicativa organizza una catena di contatti che mette in “rumore”, ovvero nel nostro gergo dialettale: “mett u monn a r’mor”, sollecitando casalinghe fattive e professionisti della tecnologia alimentare spronandoli e motivandoli a stendere in maniera ordinata ed organica le ricette tipiche del paese. Succede che, sotto l’egida di una bravissima tecnologa, il lavoro prende forma, e mentre le nonne e le mamme superano la noia del confinamento, si crea la cornice ad un lavoro di storia culinaria di alto profilo professionale. Antony, come un concertatore d’orchestra, segue, organizza, profila l’output fino a portarlo ad una pubblicazione organica di ricette e trucchi culinari di una civiltà antica e prestigiosa.

Il libro, composto da quaranta ricette tipiche di Corleto Perticara, viene organizzato sotto forma di ricettario traducendo, dai cartigli tramandati di nonna in nonna, le ricette in un vero manuale d’arte culinaria.

Ma Antony non si ferma qui, organizza una presentazione che deve rispettare il rango di un popolo laborioso ed orgoglioso, ottenendo la disponibilità di un notissimo chef quale è Peppone Calabrese, noto per la sua conoscenza dell’arte culinaria e per la conduzione di programmi dove l’argomento cucina è al centro.

Ma veniamo al ricettario, coordinato dalla Dottoressa Franca De Bona. Un ricettario ordinato per ricette e per tradizioni. Un lavoro di ricerca, non solo dei sapori ma anche delle situazioni che ne generavano l’abbisogna. Un manuale di capacità d’adattamento dei contadini, che dalla produzione agricola e dai contesti ricavavano cibi e produzioni culinarie adeguate al periodo ed alla stagione, senza mai forzare la mano alla natura. Ogni preparazione trovava riscontro nelle produzioni come natura creava. Dalle ricette si coglie la velata simbiosi tra contadini e natura;  Antony Gallo nella sua premessa ci avverte che il manuale altro non è che un viaggio nel cibo, nella cultura, nella storia e persino nel linguaggio della tradizione di Corleto Perticara… un modo per tramandare quei profumi, quei sapori e quegli odori di ieri, alle generazioni di oggi e di domani. Mesto, rifletto che mi sto per imbattere in un classico manuale che attraverso l’arte culinaria ci presenta la solita “operazione nostalgia”. Una di quelle operazioni che lascia intendere che occorre attingere al capitale accumulato piuttosto che produrre attività degne di nota e di capacità di reggere l’incedere della vita quotidiana.  Vado avanti e, come prassi comanda, mi avvio a leggere la prefazione della dottoressa Rocchina Robilotta; al secondo capoverso capisco che Antony non ha fatto un’operazione nostalgia ma un capolavoro di risveglio e contaminazione tra le professionalità locali ed i custodi delle tradizioni; nella maniera in cui solo uno appassionato come lui poteva fare, uno innamorato della propria terra, capace, pacato, sobrio ma al contempo esemplare e scintillante.

Dicevo, la dottoressa Rocchina Ribilotta al secondo capoverso spiega: La pubblicazione “Sapori d’altri tempi rientra nell’alveo delle iniziative volte alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio che, com’è stato ripetuto più volte e a gran voce, “non è solo petrolio. Anzi”“. Letto ciò comprendo che non si è rovistato nel capitale accumulato ma si è scavato nella geologia della memoria per poter riscoprire e rivalorizzare capacità di una sociologia troppo spesso dimenticata. Capacità di saper vivere in armonia con la natura ed in armonia con il proprio vicino, dove lo scambio di prestazioni – a “rutenn” – stava nel DNA di popolazioni sane, che scandivano le giornate con il duro lavoro ma che non dimenticavano mai i principi del vivere civile. Erano altri tempi come i sapori d’altri tempi.

Tutto questo si è svolto nella discrezione che la congiuntura sociale ci impone, benché la tecnologia ha dato spunto per poter seguire i lavori di presentazione il giorno trentuno ottobre 2020 presso la sala congressi del Comune di Corleto Perticara.

https://www.facebook.com/ProlocoCorletana/videos/829176761175850

Gianfranco Massaro – Agos

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