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25 novembre 2020 – La parola alle donne in carriera

Riceviamo e pubblichiamo un pensiero di una donna che svolge il suo ruolo di professionista e politica da diversi anni. Avvocatessa Maria Montani, Vice Sindaco del Comune di Guardia Perticara, e Presidente della Pro Loco.

 

Mentre imperversa la bufera della pandemia e tutta l’attenzione del genere umano è focalizzata alla lotta contro il Coronavirus, diventa sempre più difficile prestare attenzione a quali e quante siano ogni anno le stragi che non possono essere collocate nell’alveo dell’inevitabile.

Ed è proprio in questo giorno che vogliamo ricordare come il quinto capitolo del “Global Study on Homicide 2019” pubblicato dall’ONU e dedicato al femminicidio, abbia quantificato il numero delle donne uccise per mano dei propri mariti, compagni, familiari o, comunque, da uomini, nell’anno 2018, in 87.000.

Ho voluto scriverlo a cifre questo numero, affinché fosse ben evidenziato nel contesto di questo scritto.

Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite è un numero in discesa, ovvero i casi sarebbero in diminuzione, al che lascio ai lettori la facoltà di andare a verificare quante siano le donne uccise “per motivi di gelosia e/o di possesso” nell’ultimo decennio.

Tanto questo numero è impressionante tanto questo “fenomeno” è inaccettabile.

Non c’è alcun dubbio che anche questa sia una pandemia contro la quale “non bisogna abbassare la guardia” e parafrasando questa affermazione anche Questa Amministrazione Comunale  ha voluto dare il suo contributo affinché queste morti cruente non siano dimenticate.

All’ingresso di Guardia Perticara, proprio a metà della passeggiata che conduce all’antico borgo delle case di pietra, all’altezza della terrazza panoramica, abbiamo voluto dipingere le panchine di colore rosso e nero.

Rosso è il colore della passione e dell’amore in nome del quale tutte queste donne sono state uccise e rosso è il colore del sangue versato in nome di questa ignominia e il nero è quello delle mani e delle coscienza di quanti si macchiano di questo vile gesto.

A breve, su quella terrazza e accanto alle panchine, metteremo una scultura, raffigurante una giovane ragazza, nel pieno della sua giovinezza e della sua bellezza, affinché stando seduti su una di quelle panchine sia possibile ricordare tutte le donne che non ci sono più per colpa del virus, sempre meno invisibile, dell’ignoranza e vi sarà anche una cassetta della posta, affinché coloro che vorranno potrenno lasciare una lettera a memoria dei loro pensieri.

Non può esservi bestia peggiore di quella che utilizza la forza fisica e morale per sopraffare i più deboli ed è triste pensare che questa bestia sia proprio l’uomo.

Non può esservi una cultura in cui in nome dell’amore si possa giustificare un diritto di vita o di morte su un altro essere umano.

Questo amore “malato”, infettato dal virus della gelosia, del possesso, ma soprattutto, dell’ignoranza sociale e culturale, deve essere debellato non meno del coronavirus: che futuro può esservi in un mondo in cui ad ogni essere umano non sia accordato il diritto della libertà?

E la libertà è soprattutto una libertà di scelta, di vivere rispettando gli altri certamente ma pur sempre di vivere come vogliamo e con chi vogliamo.

Amare una persona dovrebbe significare solo e soltanto avere a cuore il suo benessere, desiderare, sopra ogni cosa, la sua felicità come se fosse la nostra e comprendere che non potrà mai esserlo se non rispettiamo le sue scelte e la sua libertà.

L’Amore scorre in natura libero come le acque di un ruscello, mutando continuamente, esprimendo i mutamenti delle nostre esistenze e vivendo i nostri stessi cambiamenti.

 Oggi è il giorno giusto per ricordare che tutto il genere umano ha bisogno di cambiare ancora, con la speranza che cambi in meglio, esprimendo generosità, solidarietà, sensibilità verso il prossimo, o, in altre parole, producendo l’unica energia rinnovabile che è ancora in grado di salvare il mondo, cioè l’amore, proprio come colui che, ormai due millenni fa, e forse è questo il motivo per cui ce n siamo dimenticati, ci aveva detto “ama il prossimo tuo come te stesso”.

Ed è in questa occasione che vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno mostrato tanta volontà e tutta la sensibilità necessaria per poter attuare questa piccola iniziativa, uomini e donne che sono il segno tangibile che un futuro migliore può esserci e deve esserci! Grazie a tutti coloro che hanno dato il loro contributo affinché proprio in questo paese, per uno strano caso del destino, sia possibile ricordare che contro la violenza sulle donne è necessario “non abbassare la Guardia”.

Avvocato Maria Montani 

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