L’Arpa Basilicata ha avviato ieri la prima ispezione ambientale integrata al Centro Olio Val d’Agri di Viggiano.
I dettagli sono stati illustrati in una conferenza stampa organizzata dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente di Basilicata presieduta dal Direttore Generale Antonio Tisci e dal Direttore Tecnico Scientifico Achille Palma.
L’ispezione rientra nella programmazione di controlli sugli impianti dislocati sul territorio lucano e soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale e consta di due fasi: quella documentale e quella in campo con la finalità di verificare il rispetto di tutte le prescrizioni autorizzative contenute nella DGR originaria che è la n.627/2011.
La fase documentale, partita proprio ieri, sta impegnando il gruppo tecnico ispettivo (composto da tutti i dirigenti e tecnici competenti sulle diverse matrici ambientali) sulla verifica della documentazione sull’attività estrattiva degli ultimi tre anni e verrà ripetuta con cadenza semestrale. In Basilicata sono 52 gli impianti soggetti ad AIA che, secondo un algoritmo definito dal Sistema Nazionale della Protezione Ambientale, attribuisce un indice di rischio ad ogni installazione: alto, moderato e basso cui, a sua volta, è associata la frequenza di ispezione.
L’indice di rischio “alto” è soggetto a ispezione annuale, quello moderato una volta a biennio e quello basso una volta ogni triennio.
Il C.O.V.A. rientra tra gli impianti lucani a rischio alto e l’Ufficio Compatibilità ambientale del Dipartimento regionale ha aggiornato ulteriormente la frequenza di ispezione riducendola a sei mesi.
“Quella che si è avviata ieri è un’indagine che non è mai stata fatta prima, ha sottolineato il Direttore Generale Antonio Tisci. L’Agenzia di una delle più piccole regioni d’Italia controllerà il rispetto per l’ambiente dell’intera fase produttiva della più grande multinazionale italiana.
Siamo come Davide contro Golia: chiediamo ai cittadini, alle associazioni, ai sindaci di starci vicino e supportarci per non indebolire il controllore a tutto vantaggio del già forte controllato.”
“Piuttosto impegnativa la mole di prescrizioni che stiamo verificando scrupolosamente e che il gestore Eni deve osservare relativamente al progetto di ammodernamento e miglioramento delle performance produttive del Cova” ha sottolineato Achille Palma Direttore Tecnico Scientifico che, nell’illustrare il cronoprogramma delle attività di indagine, ha spiegato che la parte documentale, riguarda, tra le altre, la valutazione dei limiti normativi riferiti alle diverse matrici ambientali a partire dalle emissioni in atmosfera sino agli odorigeni”.
Intervista al Direttore Tisci da parte di Andrea Rossi: