L’arringa finale del Pubblico Ministero Laura Triassi è durato 96 minuti nella quale ha spiegato le motivazioni sul perchè Eni va condannata, e insieme alla compagnia petrolifera anche tutti quelli che negli anni scorsi avrebbero contribuito con omissioni a non far smaltire correttamente i rifiuti prodotti dalle estrazioni di petrolio al Cova di Viggiano.
Il PM ha ricostruito con dovizie di particolari i processi di smaltimento dei reflui con tanti riferimenti al CER (catalogo europeo dei rifiuti) e ai suoi codici. Eni ne avrebbe applicati alcuni in maniera volutamente errata per risparmiare sui costi e di fatto traendone profitto. Una condotta questa che avrebbe visto comportamenti illeciti di società appaltatrici, tecnici e addetti alle verifiche.
Nemmeno alcuni organi di controllo regionali avrebbero fatto il loro dovere. Ecco perchè il PM ha confermato le sue richieste avanzate nella requisitoria con condanne complessive a 114 anni e 2 mesi di reclusione per 35 imputati, sanzioni per 2 milioni e mezzo di euro e soprattutto con la confisca di profitti tra i 54 e i 151 milioni di euro a carico di 10 società.
Prossima udienza dedicata alla difesa l’1 e 10 marzo.
Dopo di che i verdetti finali della Camera di Consiglio.