Riceviamo e pubblichiamo il comunicato a firma della Fim e della Uilm Basilicata.
Nella giornata di venerdì si è tenuto un incontro, a livello territoriale, tra FIM e UILM ed
Expertise, azienda dislocata con diverse unità operative sul territorio nazionale e nel
mondo, che fornisce servizi di progettazione ed ingegneria integrata lavorando per le più
grandi compagnie petrolifere, e non, con circa 650 lavoratori e aggiudicataria di alcune
commesse di alto valore aggiunto di Eni e Total; un’azienda di grande rilievo insomma, che
però nel tempo non si è mai caratterizzata per la limpidezza nelle relazioni sindacali e
soprattutto nel rapporto con i propri lavoratori, che più volte hanno pagato con il proprio
salario le varie crisi o presunte tali.
Pensavamo, anzi auspicavamo, che questa storia fosse solo un brutto ricordo, visto che a
livello nazionale, attraverso anche la costituzione del relativo coordinamento, si era deciso
di ricominciare – accantonando il passato – attraverso una piattaforma integrativa di
secondo livello che potesse, da un lato rappresentare al meglio il valore e le professionalità
dei lavoratori, dall’altro figurarsi come il banco di prova per tutti.
Dopo mesi e settimane di attesa, di rimandi e di censorie di parti della piattaforma
purtroppo la direzione aziendale ha compiuto un’ulteriore scelleratezza, ovvero quella di
imporre uno slittamento della trattativa per altri tre mesi, portando al tavolo temi diversi,
ovvero eventuali esuberi e cambi del management aziendale.
Queste comunicazioni dell’azienda sono paradossali quanto assurde, perché negli incontri
precedenti la delegazione sindacale aveva appreso altro: acquisizione di nuove commesse
o conferme di commesse, acquisizione di una nuova società estera, di un utilizzo della
cassa integrazione marginale in alcuni siti italiani, insomma nulla che facesse presagire il
teatrino finale, l’interruzione e dunque lo slittamento, di oltre tre mesi, del confronto
sindacale.
Stanchi delle posizioni aziendali il tavolo nazionale ha avuto un epilogo con le
organizzazioni territoriali di FIM e UILM attraverso ulteriori due tavoli di confronto di cui il
primo aveva sancito una apertura da parte aziendale circa il riconoscimento salariale del
valore professionale dei lavoratori.
I lavoratori di Expertise rappresentano, con le proprie professionalità, il valore aggiunto
dell’azienda, anzi ancora di più molti di loro sono “assuntori” di responsabilità anche legali
demandate dalla committente attraverso la sottoscrizione di deleghe notarili in ambiti e
per attività attinenti i rifiuti.
Dunque se da un lato abbiamo i lavoratori, con le proprie professionalità, con le proprie
responsabilità, difficilmente reperibili sul mercato o anche direttori e sorveglianti che
consentono il prosieguo delle attività estrattive in Italia, dall’altro troviamo un’azienda
arroccata sulle proprie avide posizioni che si riflettono nel mancato riconoscimento del
valore delle relazioni sindacali e soprattutto delle professionalità dei lavoratori.
Non basta un’organizzazione a 21 turni, dal lunedì alla domenica compresa, su tre turni di
lavoro il cui calendario ha sempre lo stesso colore e con maggiorazioni da “cani” a seguito di diverse interpretazioni contrattuali; nulla di tutto questo è sufficiente, non basta
garantire loro un sevizio di eccellenza, infatti gran parte del personale di Expertise è
perfettamente sovrapponibile anche dal punto di vista professionale agli operatori Eni, ma
ovviamente con una semplice e piccola differenza, non solo nella divisa ma soprattutto dal
punto di vista salariale.
Chiedevamo semplicemente ad Expertise di sedersi ad un tavolo, anche se in video
conferenza, che potesse forse per la prima volta valorizzare l’impresa a 360 gradi,
valorizzare il lavoro e dunque i lavoratori.
Ma purtroppo ci siamo trovati di fronte ad una vera e propria farsa, ad una posizione
aziendale inaccettabile e abbiamo colto un aspetto particolarmente negativo, la totale
mancanza di rispetto non solo nei confronti di chi rappresenta i lavoratori, ma dei
lavoratori stessi, perché si è trattato di una presa per i fondelli.
Non possiamo restare fermi ad aspettare il percorso di riconversione aziendale, dunque
FIM e UILM dichiarano lo stato di agitazione di tutti i lavoratori ed il blocco delle
flessibilità contrattuali, verranno quindi, da subito programmate le assemblee per
decidere con i lavoratori – vero e unico patrimonio di questa impresa – le prossime azioni
sindacali che potrebbero proprio in relazione alle mansioni ed alle competenze dei nostri
lavoratori, mettere a rischio la continuità delle estrazioni petrolifere dei vari siti italiani.
Verranno infine comunicate agli organi competenti, cosi come previsto dalle norme
vigenti, le prossime date circa l’astensione dal lavoro e dunque lo sciopero di tutti i
lavoratori di Expertise del sito di Viggiano.
Potenza, 8 marzo 2021 FIM UILM