Arte, Cinema e Tv

A Sarconi presentazione del docu-film “The Fabulous Trickster”

Il 20 ottobre nella Biblioteca Comunale

Quando venivano ricordati i suoi tantissimi riconoscimenti, Antonio Infantino un po’ se ne risentiva, perché puntualmente non si faceva  alcun accenno a quello che lui riteneva il  più importante,   cioè il premio   in scienze, letteratura e belle arti  che gli venne riconosciuto a Bruxelles nel 1991 dall’ Accademia Reale di Belgio. Una onorificenza equivalente ad un premio Nobel dello spettacolo che collocava il “Bob Dylan di Basilicata” tra gli immortali della cultura.

Nella sua lunga  carriera, Antonio Infantino passò con disinvoltura  dalla musica alla poesia, dall’arte al teatro, tant’è che la scrittrice Fernanda Pivano vide  in lui   un genio,  uno dei più straordinari  personaggi  della cultura italiana dagli anni sessanta in poi. Altre illustre personalità – da  Fabrizio De André  a Vinicio Capossela,   da Eugenio Bennato a Teresa De Sio ad Ambrogio Spagna, da Toni Esposito a Moni Ovadia al lucano Graziano Accinni-  hanno riconosciuto in Infantino  un avanguardista,   uno  dei pochi artisti italiani che  reinventava la musica ogni volta che si esibiva su un palcoscenico  battendo sulla chitarra  (ad un ritmo pazzesco) solamente  un’ unica  nota. Il padre  dei “Tarantolati di Tricarico” morì a Firenze nel 2018 a  75 anni  e non fece  in tempo  a vedere l’uscita  sugli schermi di “The fabulous trickster”, il film girato da protagonista con il musicista e  regista Luigi Cinque e che verrà proiettato il 20 ottobre (ore 18.30) nella Biblioteca “N. Ramagli” di Sarconi nell’ambito  della rassegna sulle nuove cinematografie del mondo “Frammenti autoriali”.

“The fabulous trickster”  è il viaggio da  Firenze a  Tricarico che  una giovane giornalista e lo stesso Luigi Cinque fanno insieme ad  Infantino per andare alla  “ricerca di verità essenziali che rimandano alla saggezza pitagorica del mediterraneo”. <<Tra musiche live e racconti  di vita  – dice  Luigi Cinque – affiora  la meditazione su un certo tarantismo fuori da logiche precostituite da personalismi geografici e studi etnoantropologici>>.  Nel film  il trickster (“il piccolo Dio”)  Infantino parla con un corvo  di pasoliniana memoria (trovata geniale del regista) e  racconta della possessione legata alla tarantola, del suo intimo cuore, della sua misteriosa origine che affonda in una  sapienza di cui abbiamo tracce nel VI° secolo avanti Cristo, in quella Metaponto di Pitagora e  dei pitagorici che  è ancora oggi parte nobile della Lucania.

Oltre al film di Luigi Cinque, sarà proiettato anche il cortometraggio “Viaggiando con Antonio Infantino” (2015) del filmaker Vincenzo Galante il quale, durante un viaggio in macchina, riprende una discussione tra Infantino e il chitarrista di Moliterno Graziano Accinni. Ricordiamo che la rassegna  “Frammenti autoriali” è  ideata dal cinecritico  Mimmo Mastrangelo e viene  promossa dal Festival Internazionale Marateale, dal Gal-Cittadella del Sapere e dalla  locale Associazione Culturale Ca.ta.lite  (è stata insignita del “Premio Marateale Autunno 2024” per la promozione delle nuove cinematografie d’autore del mondo).

 

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