Una intensa ed emozionante rappresentazione partendo dalla figura del centurione romano, colui che aveva esclamato sotto la croce di Cristo: “Veramente quest’uomo era figlio di Dio!” Come era possibile che un centurione romano di fronte al dramma della passione avesse potuto fare un’affermazione simile. Gesù abbandonato dai suoi amici, deriso dal suo popolo, insultato, pestato a sangue e infine crocifisso con dei ladri e forse degli assassini ispira a un pagano totalmente estraneo alla tradizione ebraica un’affermazione entrata nei vangeli e nella storia.
SEBASTIANO SOMMA in un recital con adattamento teatrale di Vito De Girolamo, accompagnato dall’ Orchestra Melos e dal Coro Italian Gospel Singer’s diretti da Francesco Finizio.
Il sindaco del piccolo centro valligiano, Lino De Luise, ha voluto puntualizzare: <<Proporre in Chiesa Madre una scrittura scenica di forte connotazione spirituale vuol significare anche il tentativo di accostare i fedeli, la comunità intera ad un idioma culturale plastico, che nel caso equivale alla comunicazione, al dialogo che si crea durante lo spettacolo tra la voce dell’attore, i suoni dell’orchestra e lo spazio sacrale del tempio in cui, tengo a ricordare, sono conservati anche importanti manufatti d’arte >>. Le parole del sindaco De Luise sono pertinenti affinché anche un certo pensiero cattolico e i suoi significati trovino incidenza sulla società. Nei giorni scorsi su un quotidiano cattolico il teologo Pierangelo Sequeri ha evidenziato che non basta essere consapevoli che il cristianesimo abbia molte e decisive parole da dire, occorre anche che i fedeli si facciano ascoltar E ciò può avvenire, in primis, attraverso la cultura, le arti.