Tramutola, dopo un periodo di torpore o comunque di stasi della vita sociale e culturale, oggi sembra aver recuperato in parte quella vivacità e dinamismo che nel passato l’ha caratterizzata marcandone, in un certo qual modo, la diversità rispetto ai paesi circonvicini.
Questa reviviscenza del tono della vita comunitaria, che si nota da qualche anno, può essere indicata dall’attenzione posta dal governo municipale, in particolare dall’assessore alla Cultura, nella conservazione dell’archivio comunale, che, abbandonato per lungo tempo in locali umidi e aperto a varie incursioni di cucinieri di roba altrui, ha subito non pochi trafugamenti di documenti antichi; e, ancora, nel sostegno dato all’attività dell’ottimo bibliotecario, Umberto Tedesco; all’impulso dato alle iniziative culturali, tra cui la presentazione di libri; alla cura della Biblioteca comunale in via di ampliamento per accogliere il patrimonio librario acquisito di recente per donazione, e posta al centro della vita culturale di Tramutola, e, da ultimo, alla fondazione del Premio Nazionale “Mons. Anselmo Pecci”
Questo risveglio va ascritto in parte alle spinte che provengono dai giovani che mostrano una più viva coscienza di appartenenza e maggiore consapevolezza del bene comune rispetto alle generazioni precedenti, che hanno partecipato o consentito lo scempio del nucleo storico più antico del paese per mero egoismo; ma tali spinte perderebbero ben presto di forza se non venissero intercettate, colte e valorizzate da chi nel governo municipale ha la diretta responsabilità della politica culturale, cioè l’assessore alla Cultura. La felice combinazione dello spirito d’intraprendenza dei giovani e la sensibilità culturale dell’Assessore Annamaria Grieco, che, amante delle lettere e poetessa, non solo asseconda la voglia di partecipazione e valorizza le capacità dei giovani, ma è essa stessa che si fa promovitrice di iniziative culturali prendendo in mano personalmente quelle più impegnative, la cui complessità organizzativa richiede l’assunzione di responsabilità politico-amministrative.
Chi scrive ha avuto modo di osservare, in occasione della manifestazione di premiazione del Premio Nazionale “Mons. Anselmo Pecci”, con quanta passione, determinazione e impegno Grieco svolge il suo ruolo di assessore e di promotrice di eventi. Questo premio è stato da lei ideato e strutturato secondo una precisa idea di politica culturale, che parte da una visione ampia che esclude il deleterio municipalistico egoismo ed apre ad orizzonti più vasti, come si può facilmente rilevare dalla proposta programmatica: da una parte coinvolgere il mondo della scuola dei centri demici dell’alta Val d’Agri e valorizzare la storia e i beni culturali e paesaggistici, dall’altra costituire un polo di attrazione per poeti, letterati, storici e proiettare l’immagine di Tramutola in campo nazionale.
Un progetto ambizioso, qualche anima bella – ce ne sono parecchie – esclamerà con ambiguo sorriso sottilmente malevolo. Ma se non si pongono obiettivi alti, ci si condanna a restare terra-terra. E però, è da aggiungere subito, che alla seconda edizione, questo premio ha fatto convergere in Tramutola scrittori e poeti provenienti da Roma, da Napoli, dalla provincia di Ancona, dalla Sicilia e da paesi della Puglia.
Ma v’è di più. La strategia di Anna Maria Grieco di suscitare intorno al Premio l’interesse degli uomini di cultura, ha avuto un felice riscontro proprio durante la premiazione, quando il pronipote di Mons. Pecci, richiamato nel paese dall’evento culturale, ha dichiarato di voler donare la biblioteca dei suoi antenati al Comune di Tramutola, ritenendo che fosse giusto farla ritornare da dove era partita. E il gesto ha un valore profondamente morale e culturale, che ribadisce la nobiltà d’animo di questa famiglia tramutolese, una delle più antiche del paese documentata già nella seconda metà del quattrocento.
La riuscitissima manifestazione letteraria ha messo in evidenza come tutto era stato dalla Grieco predisposto, certo non senza fatica, non tanto fisica, ché l’assessore è una giovine donna risoluta e piena di energia, quanto piuttosto la fatica di dover reperire le somme necessarie a sostenere le iniziative. Ed è triste doverlo rilevare, che un paese un tempo si segnalava per la vivacità culturale, oggi non sembra molto propenso a sostenere la cultura.
Nonostante questi limiti economici, la manifestazione ha dato la prova che “VOLERE È POTERE”, ripete l’assessore Grieco, e, ricordandosi di Guicciardini, chiosa: “La fede nelle proprie idee crea “ostinazione” e la ostinazione spesso fa approdare al successo”.
Io tramutolese sono davvero felice che, ritornando al mio paese dopo una lunga assenza, abbia potuto rilevare questa confortante realtà.
Santino G. Bonsera – Presidente del Premio Letterario Basilicata