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A Venosa scoperta la più antica testimonianza del leone delle caverne in Europa meridionale

Grandi felini chiamati leoni delle caverne (Panthera spelaea), ora estinti, si diffusero in Italia in un intervallo cronologico compreso tra 660.000 e 610.000 anni fa. La conferma arriva dall’analisi di un osso metatarsale proveniente dal sito archeologico di Venosa Notarchirico, in Basilicata. Il frammento è stato individuato nel corso di una revisione dei fossili scoperti nelle campagne di scavo del secolo scorso e rappresenta la più antica testimonianza in Europa meridionale di uno dei più grandi felini mai esistiti.

Dal sito archeologico di Notarchirico proviene anche il più antico resto fossile umano mai scoperto in Italia, un frammento di femore appartenente probabilmente ad un adolescente di Homo heidelbergensis. Ciò testimonia l’attestarsi della presenza umana nel sito in un periodo compreso tra 695.000 and 610.000 anni fa. La località è infatti anche nota perché conserva una delle più antiche presenze in Europa della cultura acheuleana, apparsa circa 1 milione di anni fa in Africa, che era caratterizzata dalla produzione di asce bifacciali e di altri strumenti tecnologicamente avanzati.

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