Il destino della Basilicata può cambiare, in meglio, ancora una volta. Il testo del pre-accordo tra la Regione Basilicata e le compagnie Eni – Shell apre un percorso potenzialmente utile per una nuova storia. È la forte ispirazione dettata dal Recovery Plan e dal PNRR del Governo Draghi che crea una cornice di indubbio interesse per il territorio della Val d’Agri, che ora guarda alla transizione energetica come strategia possibile per il futuro per salvaguardare ambiente e sviluppo. Ma: se i contenuti di questo accordo preliminare rappresentano un punto di partenza, non possiamo non invitare le parti contraenti a rendere realmente protagonisti di questa importante pagina tutta la comunità lucana e soprattutto le comunità della Val d’Agri.
Se pure in un’ottica di “Sistema Basilicata” i nuovi accordi devono riconoscere alla Val d’Agri peculiarità che nei prossimi anni possono fare di questo territorio, finalmente, un luogo di innovazione e di crescita. Non si tratta di rivendicare posti ai tavoli della trattativa, bensì di una richiesta di attenzione verso una storia che cambia ed un territorio che è pronto, per storie e competenze acquisite, ad affrontare la sfida della transizione energetica, sfida che la stessa Eni sta difatti già affrontando puntando su ricerca e innovazione. E deve essere proprio la Val d’Agri il centro nevralgico di questa rivoluzione green, per ribaltare una narrazione estremamente negativa e dare nuove prospettive ai suoi giovani. Cambiare il paradigma è oggi possibile, necessario per superare logiche ataviche e di corto respiro legate alle mere rivendicazioni occupazionali e valorizzare meriti e competenze per creare nuove imprese e una cultura energetica più matura, poggiata su solide e certificate basi scientifiche e maggiormente consapevole dei rischi e delle opportunità.
L’emergenza sanitaria ancora in corso, e contro la quale stiamo lottando quotidianamente con non poche difficoltà, ha fatto sì che si focalizzasse maggiore attenzione sui presidi sanitari delle aree interne e sui servizi sanitari di prossimità, è importante che questa nuova fase per la Val d’Agri contempli un potenziamento di questi servizi e dell’ospedale di Villa d’Agri. Ciò che è successo in questa pandemia impone nuove strategie e nuove politiche di cura e assistenza ed una riforma più complessiva del sistema sanitario regionale.
Moliterno, così come altri comuni che non hanno pozzi, è pronta ad aprirsi a questa esperienza, ad abbracciare convintamente una storia che cambia e ad una sensibilità rinnovata verso la transizione ecologica. Siamo pronti al dialogo, al confronto, alla scrittura comune delle nuove regole. Il nostro è un comprensorio unico che ha occasione di essere sperimentazione di un progetto di rete tra comuni, una città comprensorio che ha già dimostrato di voler scommettere sul cambiamento. Partendo anche da un metodo nuovo, potrebbe essere utile un incontro aperto ai cittadini nel quale confrontarsi sull’avvio di una fase nuova della presenza di ENI sul territorio.
Antonio Rubino
Sindaco Moliterno