Contrarre la perdita di capitale umano della regione, favorire la transizione all’economia della conoscenza, acquisire e generare tecnologie abilitanti capaci di accompagnare nel lungo periodo lo sviluppo regionale nella dimensione della transizione, promuovere lo sviluppo di know-how caratterizzati da potenziali mercati di riferimento. Sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi dei primi 5 progetti “no oil” approvati nell’ambito dell’Accordo di Progetti di Sviluppo tra Regione Basilicata, Eni e Shell Italia E&P. Progetti che “disegnano una vera e propria agenda trasformativa del sistema produttivo ed economico regionale nel contesto della transizione”, come ha spiegato oggi in un incontro con i giornalisti il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi.
“L’innovazione come motore della crescita economica – ha detto Bardi – è universalmente considerata il fattore chiave capace di coniugare l’imperativo dello sviluppo economico con quello della sostenibilità ambientale, nell’ottica di un aumento dell’efficienza dei processi produttivi e della decarbonizzazione dell’economia. La roadmap delineata si riferisce a quattro domini del tutto in linea con le vocazioni e le risorse principali del territorio lucano: bioeconomia ed economia circolare, energia e mobilità sostenibile, innovazione e rigenerazione territoriale. Nello spirito di Agenda 2030, questi progetti coinvolgono non solo l’istituzione di governo, ma un’ampia rete di soggetti pubblici e privati, e contribuiscono a segnare la strada per un’azione ampia e partecipata, di efficacia capillare sul territorio e diversificata nei settori della società e del sistema economico-produttivo”.
Il progetto “Basilicata electric Region” punta a creare un polo per la mobilità elettrica sostenibile in Basilicata attraverso lo sviluppo di una rete di ricarica diffusa per veicoli su tutto il territorio regionale e la realizzazione di siti di ricarica ad altissima potenza nelle aree a maggior affluenza, integrati con servizi di assistenza tecnica per gli automobilisti e formazione professionale agli addetti. Il progetto “Basilicata Open Lab” vuole contribuire a potenziare l’ecosistema dell’innovazione regionale supportando la nascita e il posizionamento di nuove imprese nei settori più avanzati dei nuovi paradigmi di business. Il progetto “Produzione di Biometano da scarti agricoli” prevede la realizzazione di interventi di riconversione e, qualora necessario, di ampliamento di impianti di biogas esistenti attualmente volti alla generazione di energia elettrica da biogas da riconvertire alla produzione di biometano. Il progetto “Agri-Hub Basilicata per la produzione di olio vegetale a fini energetici” punta a realizzare un centro di estrazione di olio vegetale (Agri‐Hub), che lavorerà semi oleaginosi provenienti dalla filiera agricola per alimentare le bioraffinerie Eni. Il progetto “Programma di rigenerazione urbana sostenibile” intende supportare la Regione Basilicata nella definizione e monitoraggio di progetti e azioni diffuse di rigenerazione territoriale al fine di conseguire uno sviluppo sostenibile a scala urbana e territoriale, la valorizzazione e la promozione del patrimonio ambientale e culturale, e la massimizzazione delle opportunità disviluppo per il tessuto economico basato sul turismo.
“La cifra di questi progetti – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Territorio ed Energia Cosimo Latronico – è tutta sull’economia circolare e sulla transizione energetica, perché sono progetti che utilizzano gli scarti agricoli per realizzare carburanti vegetali o biovegetali. Un fatto importantissimo per la filiera agricola che utilizza le sue potenzialità, oggi assolutamente disperse, per farne uno strumento di valore e dare forza alla transizione energetica. Inoltre valorizza i terreni marginali, quindi è proprio nel cuore di una transizione energetica e ambientale. Ma i progetti riguardano anche le infrastrutture per la mobilità elettrica: se si vogliono utilizzare le macchine elettriche servono le colonnine, che noi metteremo in tutta la Basilicata. Vogliamo creare le condizioni infrastrutturali e produttive perché la regione diventi un hub, sia dal punto di vista della mobilità che dal punto di vista delle risorse energetiche rinnovabili. Una misura che non sottovaluterei è quella che prevede di utilizzare alcune risorse di compensazione per avere competenze per la rigenerazione urbana della Basilicata. Inostri centri storici sono stati per lo più abbandonati da processi economici nel tempo, ora dobbiamo rilanciare questi punti di criticità per farne luoghi di vita dal punto di vista produttivo, sociale, artistico. I nostri centri storici, come stanno dimostrando molti esempi, possono diventare grandi attrattori per il paesaggio, per l’ambiente, per la cultura, per il lavoro. E da ultimo, c’è un tema assai interessante che riguarda la capacità di fare impresa in Basilicata: c’è un’azione finanziata per il sostegno delle start up, noi dobbiamo investire risorse perché chi ha un progetto d’impesa abbia non solo l’incentivo economico ma anche il sostegno in termini di competenze, management e prospettiva. Un incubatore d’impresa, che utilizzando le competenze dei grandi player possa sostenere i progetti di sviluppo nella nostra regione. La Basilicata – ha concluso Latronico – deve valorizzare le sue risorse: il paesaggio, i paesi, l’agricoltura, i beni ambientali, storici e culturali, utilizzando anche le nuove competenze, la tecnologia, la ricerca per l’innovazione. Abbiamo tutte le carte per diventare un luogo accogliente, se costruiamo un’infrastruttura all’altezza la Basilicata può diventare attrattiva anche dal punto di vista del lavoro e dei nuovi lavori”.
“Questi progetti mirano a rendere più attrattiva la Basilicata”, ha aggiunto ancora il presidente Bardi richiamando i dati economici dell’ultimo periodo: per la prima volta negli ultimi 20 anni, il PIL pro capite della Basilicata è stato superiore alla media europea (+2,5% dal 2019 al 2021, contro la media UE dell’1,7%), Cresce anche l’export lucano, con un +16,4% nel primo trimestre 2023 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. “La Basilicata – ha affermato ancora Bardi – è la migliore regione d’Italia in questi due dati che incidono nelle vite delle famiglie. Grazie alla nostra strategia sul ‘gas gratis ai lucani’ – che discende sempre dall’accordo compensazioni di cui stiamo parlando anche oggi – abbiamo difeso le famiglie meno abbienti, perché l’inflazione è definita la tassa sui più poveri. Sono numeri positivi per la nostra regione, alcuni mai visti prima, di cui esserne fieri. Sono in calo anche i NEET e i disoccupati. E il turismo è in fortissima crescita. Numeri positivi che sono merito di tutti i lucani. La notizia inedita è che la Basilicata torna a correre, per la prima volta nella sua storia recente sopra la media europea. Dopo vent’anni negativi. A dimostrazione del sottoutilizzo che c’è in Basilicata e quindi delle potenzialità enormi che ha questa regione. Noi vogliamo consolidare questi dati, i progetti ‘no oil’ risultano coerenti con gli obiettivi strategici della Regione Basilicata. Con questi progetti si avvia o meglio si accelera un processo di transizione ecologica della regione Basilicata. Si tratta di percorsi che si muovono su orizzonti temporali diversificati. Nel breve periodo si registreranno i risultati in termini di occupazione e di produzione, ma la transizione – ha concluso Bardi – sarà un processo che si compirà nel medio-lungo periodo, se i decisori pubblici seguiranno e daranno seguito a iniziative simili, con lo sguardo rivolto non sui mandati (questo o il prossimo) ma sul futuro dei giovani lucani”.