La sfida della transizione ecologica è enorme, globale e di lungo periodo. Uno sforzo che, nei prossimi decenni, dovremo fare tutti insieme: imprese, istituzioni e cittadini. Ed è anche una sfida necessariamente aperta a tutte le tecnologie, se vogliamo davvero raggiungere l’obiettivo epocale della riduzione delle emissioni e garantire a tutti, nella transizione, l’energia che serve per vivere e crescere, dando sicurezza e autonomia energetica ai territori, tutelando il lavoro di interi settori dell’economia.
In questo contesto globale, la Basilicata è tutt’altro che periferica e marginale. Qui più che altrove la sfida della transizione si può vincere; è qui che il grande cambiamento può concretamente realizzarsi, facendo leva sulle risorse naturali e sull’ampia disponibilità di fonti rinnovabili. Una vera occasione per la regione, che può diventare un vero modello italiano della transizione.
Con tanti progetti in campo, Eni in Basilicata ce la sta mettendo tutta, questo ci sentiamo di dire con sincerità ai nostri interlocutori.
Bastano alcuni esempi a dirlo. Energy Valley, il polo tecnologico ed energetico che stiamo realizzando nell’area industriale di Viggiano, rappresenta un modello di collaborazione fra industria e sostenibilità, innovazione e riqualificazione agricola, pensato per coniugare crescita economica e rispetto per l’ambiente. Il progetto già presentato per la realizzazione di un impianto di trattamento delle acque che derivano dall’estrazione del greggio, al fine del loro riutilizzo all’interno del Centro Olio Val d’Agri, è un altro esempio significativo di gestione sostenibile ed economia circolare. Così come sono centrali nella trasformazione i progetti non-oil, che realizzeremo in Basilicata secondo quanto previsto nel nuovo Protocollo di Intenti già sottoscritto recentemente, nella sua versione preliminare, con la Regione, in relazione alla proroga della Concessione Val d’Agri. Sempre nell’ambito del nuovo Protocollo, forniremo un importante contributo alla spesa energetica della Regione tramite l’erogazione, a titolo gratuito, di 160 milioni di m3 annui di gas fino al 2029. Gas naturale che rappresenta una fonte energetica indispensabile per agevolare il processo di transizione.
Per portare avanti queste nuove progettualità, nonché quelle legate al nostro business tradizionale, è fondamentale lavorare, a tutti i livelli, per avere certezza dei tempi autorizzativi previsti per legge e diminuire l’impatto della burocrazia, che incide negativamente sui tempi di realizzazione dei progetti mettendo a rischio le dinamiche occupazionali, che per loro natura sono legate all’andamento delle attività e, in questa fase di transizione, anche alla necessità di riconversione per molti lavoratori, il cui apporto continuerà ad essere prezioso, sia pure con mansioni diverse e più adatte ai tempi.
Come si comprende bene, occorre quindi un enorme impegno di tutti gli attori, istituzionali e non, per uscire dalle attuali difficoltà. Così come è giusto chiedere alle istituzioni uno sforzo per snellire e accelerare, nel rispetto delle norme, procedure e autorizzazioni essenziali proprio per gli obiettivi di transizione ecologica.
Su queste basi l’intero sistema industriale deve adeguarsi ai cambiamenti, con un massiccio sforzo di innovazione. Le organizzazioni sindacali che, giustamente, tutelano il lavoro che c’è, devono proporsi anche l’ambizione di pensare al lavoro futuro. E per i giovani, come per tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente e le sorti del nostro pianeta, è essenziale mantenere la spinta al cambiamento, combinandola con obiettivi realistici e di sostenibilità. Così, con il concerto di tutti, potremo davvero realizzare un nuovo, grande patto per il territorio che faccia della Basilicata un punto di riferimento per la transizione energetica e un esempio virtuoso per l’intero sistema-paese.
Solo con un incessante lavoro di squadra arriveranno i risultati. Se, al contrario, si dovesse cedere alla tentazione di affrontare la sfida della transizione in maniera disunita, la Basilicata perderebbe un’opportunità irripetibile. Ma non sarà così, lo dico, orgogliosamente, da lucano: quando si tratta di rimboccarsi le maniche, davvero non siamo secondi a nessuno.
Eugenio Lopomo
Responsabile Distretto Meridionale Eni