Società e Cultura

Alberghi e ristoranti in provincia di Potenza tutto sommato hanno “retto” la prova del Super Green Pass di Natale

Alberghi e ristoranti in provincia di Potenza tutto sommato hanno “retto” la prova del Super Green Pass di Natale. I primi dati che arrivano alla centrale di Federalberghi-Confcommercio Potenza sono considerati lusinghieri specie rispetto  all’incertezza della vigilia prima in riferimento alle indiscrezioni sulle nuove misure del Governo che avevano gettato nel panico gli imprenditori della ricettività e della ristorazione e poi alla diffusione delle effettive prescrizioni in vigore. Le disdette in albergo e del posto al tavolo del ristorante sono state limitate, intorno al 15%. Da tenere presente che non tutti i ristoratori, proprio a causa dell’incertezza, hanno tenuto aperto per cenone vigilia, Natale e Santo Stefano. Anche in questo caso – spiega il presidente Feralberghi-Confcommercio Michele Tropiano – bisogna tenere conto che già in fase pre-pandemia sono numerosi i ristoranti, soprattutto a Potenza e nei centri più grandi, che nelle feste natalizie preferiscono restare chiusi non prevedendo buona affluenza. Piuttosto – aggiunge – tutto ha funzionato alla perfezione e grazie alla professionalità dimostrata ancora una volta da tutto il personale è prevalsa la tradizionale atmosfera di festa e di serenità.

Non sono mancati i casi di turisti giunti dalle regioni vicine in apprensione a fare domande su tutto ma poi si sono “sciolti” con i sapori del menù natalizio. Come il caso di chi si è messo a misurare la distanza dei tavoli in sala. Situazioni isolate che albergatori e ristoratori sono preparati ad affrontare già da tempo.

Fipe-Confcommercio (Federazione pubblici esercizi) ha stimato che il 25 dicembre nei ristoranti (il 64,1% rimasto aperto) per 6 ristoratori su dieci le aspettative sono state positive o molto positive, a fronte di un 30% di gestori “in chiaroscuro”. Ad alimentare le incognite, si aggiungono da un lato il peggioramento dell’emergenza sanitaria, dall’altro il nuovo super green pass. Il 48,1% dei ristoratori intervistati prevede per tutto il periodo delle festività un impatto significativo del provvedimento sul totale delle prenotazioni, mentre il 12,4% preferisce non lanciarsi in alcuna ipotesi per il momento.

“Dicembre è un mese estremamente delicato per il mondo della ristorazione – spiegano dall’Ufficio Studi di Fipe- Confcommercio – da solo vale il 10% del fatturato dell’anno e dunque l’attenzione è massima. In questo 2021 saremo ancora lontani dai livelli precovid: la nostra previsione per il mese è infatti di 7,1 miliardi di euro, a fronte degli 8,8 miliardi del 2019. Una flessione del 19,4% sul quale pesa sicuramente la contrazione dei flussi turistici internazionali, anche in conseguenza delle misure restrittive adottate dal Governo, ma anche la riduzione degli eventi aziendali, per i quali registriamo numerose cancellazioni”. Cresce, infine, la previsione di spesa degli italiani per il menu delle feste: dai 56 euro del 2019 siamo passati a 60 euro di media. Nel 13,7% dei locali si potranno spendere meno di 40 euro, nel 42,7% dei casi il conto oscillerà tra le 40 e le 60 euro, mentre nel 43,6% dei ristoranti si supereranno le 60 euro. Secondo le stime di Fipe-Confcommercio, dunque, la spesa complessiva degli italiani si assesterà attorno ai 266 milioni di euro. A farla da padrone, anche quest’anno, saranno i menù a prezzo fisso: formula scelta dal 78,8% dei gestori, con il 44,7% che ha deciso di includere anche le bevande, mentre il 34,1% ha preferito escluderle.

Per Capodanno c’è da notare che la rinuncia del viaggio di Capodanno – spiegano a Federalberghi  – è strettamente legata all’esigenza di tenersi lontani da situazioni a rischio come feste o cenoni, la consuetudine cioè del 31 dicembre. Inoltre, la motivazione di coloro che non si muoveranno è drammaticamente legata alle condizioni economiche che non consentono purtroppo di pianificare un viaggio”.

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