Salute

Aor San Carlo: ancora una importante conferma per le attività di ricerca e studio della Chirurgia dell’ospedale

Pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale ‘Jama Surgery’ un lavoro scientifico che ha visto tra i partecipanti la Chirurgia generale e d’urgenza dell’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ di Potenza. Il direttore generale dell’Azienda Giuseppe Spera esprime un sentito apprezzamento per il lavoro svolto dai professionisti della Chirurgia Potenza, perché “lo studio -afferma il direttore- costituisce riconoscimento della qualità delle attività condotte in un contesto assistenziale in cui è complesso dedicare tempo e risorse alla ricerca clinica. Il risultato ottenuto, che si aggiunge ai numerosi degli ultimi anni, sprona a proseguire nel percorso tracciato e fortemente stimolato dalla direzione strategica, consapevoli che l’attività di ricerca produce ricadute positive sulle quotidiane attività di cura e assistenza delle comunità regionali ed extraregionali che si rivolgono alle strutture ospedaliere dell’Aor”.

“La pubblicazione -dichiarano i medici chirurghi citati come collaboratori allo studio, il dottor Pierpaolo Di Lascio e la dottoressa Margherita Pinto- conferma l’attenzione dell’Aor San Carlo alle problematiche chirurgiche più complesse, basata su due pilastri essenziali: esperienza clinica e aggiornamento scientifico. È un grande motivo di orgoglio -continuano i medici Di Lascio e Pinto- vedere citata ancora una volta l’Azienda sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale ‘Jama Surgery’, che tra le riviste di chirurgia è attualmente quella con il più elevato indice di ‘impact factor’ al mondo. La pubblicazione, dal titolo ‘Timing of cholecystectomy after moderate and severe acute biliary pancreatitis’, ha preso in esame la valutazione della corretta tempistica di esecuzione dell’intervento chirurgico di colecistectomia dopo pancreatite biliare acuta severa. Lo studio -spiegano i medici- si è basato sul ‘Manctra – 1 Study’ in cui sono stati presi in considerazione i dati di circa 4mila pazienti ricoverati per pancreatite acuta biliare in 42 paesi, alla cui raccolta ha contribuito anche la Chirurgia generale e d’urgenza dell’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ di Potenza, che ha una notevole esperienza ed una importante casistica in merito. Questo studio –concludono i medici- è estremamente importante perché fornisce dati molto significativi relativamente ai processi decisionali nella pratica clinica, dato questo particolarmente rilevante in considerazione del fatto che la tematica della pubblicazione riguarda una delle cosiddette ‘aree grigie’ della letteratura scientifica”.

“Con la riorganizzazione del dipartimento Ortopedico-traumatologico diretto dal dottor Rocco Romeo, oltre a garantire una risposta ambulatoriale adeguata e propedeutica ad un percorso chirurgico, con ambulatori articolati per settori anatomici, l’offerta dell’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo‘ è riuscita a rafforzare anche i percorsi chirurgici di alta specialità. Lo dichiara il direttore generale dell’Aor Giuseppe Spera esprimendo “grande soddisfazione per il primo trattamento chirurgico con trasporto osseo effettuato in Basilicata dalla Traumatologia dell’ospedale ‘San Carlo‘ di Potenza, coordinata dal dottor Antonio D’Amelio, per la gestione di un complesso caso di frattura esposta di tibia e perone, complicata da infezione. La buona riuscita dell’intervento e il raggiungimento di ottimi risultati –conclude il direttore generale Spera- si devono all’importante collaborazione di tutto il personale medico, infermieristico e tecnico della sala operatoria e del reparto di Ortopedia e Traumatologia, cui giunga il riconoscimento di questa direzione e la sollecitazione a continuare sulla strada della innovazione e della alta specializzazione per assicurare le migliori risposte alle domande di salute delle persone che si rivolgono alle nostre strutture ospedaliere”.

L’assessore regionale alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, ha espresso il proprio plauso per il conseguimento di un primato importante per la regione Basilicata che si propone quale apripista per interventi a specializzazione sempre più alta nel ramo della traumatologia. “È obiettivo condiviso- ha dichiarato l’assessore Fanelli- continuare ad implementare tutte le strutture territoriali in termini di professionalità, di dotazione tecnologica, di infrastrutture e di procedure di follow-up del paziente, puntando a sostenere sempre di più quelle eccellenze territoriali che ci permettono di accogliere un vasto bacino di utenza di pazienti, i quali devono poter trovare risposte di cura efficienti, con standard elevati, anche per il post operatorio, nella nostra regione e non al di fuori di essa”.

Il dottor Giulio Botonico e il dottor D’Amelio hanno eseguito un complicato trattamento di trasporto osseo, che ha permesso di sostituire con osso sano, il tessuto compromesso dall’infezione. “Il trattamento -spiega il dottor Giulio Botonico- non si esaurisce con la semplice operazione, ma consiste nell’effettuare, nei mesi successivi all’intervento chirurgico, un graduale slittamento di un segmento osseo sano adeguatamente preparato. È una tecnica che richiede tempi lunghi e una costante cura ed attenzione da parte del medico e del paziente, nonché un adeguato studio preoperatorio, ma che permette di ottenere un risultato ottimale a fronte delle gravi condizioni iniziali dell’arto. Questo tipo di approccio -spiega l’ortopedico- si inserisce nel più ampio ambito dell’utilizzo della fissazione esterna circolare, che la Traumatologia dell’ospedale ‘San Carlo‘ di Potenza ha sfruttato nell’ultimo anno per gestire casi di fratture esposte complesse, caratterizzate da infezioni difficili da debellare. Il sistema di fissazione esterna circolare permette al paziente di camminare ed effettuare la fisioterapia molto precocemente, ancora prima dell’effettiva guarigione dell’osso. In questa maniera –conclude il dottor Botonico- si riducono nettamente i tempi di allettamento e si riescono ad ottenere risultati adeguati alle alte richieste funzionali di pazienti giovani”.

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