Società e Cultura

Arpa viggianese: strumento per promuovere turismo culturale

“Il successo della Decima edizione della Rassegna dell’Arpa Viggianese anche per la crescente qualità delle proposte artistiche e della presenza di illustri musicisti ed esperti –  quest’anno, tra gli altri, l’arpista Luigi Milano e il violinista Pietro Paolo Montano, oltre alla presentazione de: “Italian Folk Dances from the Viggiano Tradition for Harp” di Sara Simari, insegnante degli allievi della scuola dell’arpa popolare di Viggiano – rafforza la valorizzazione delle antiche tradizioni popolari e nello specifico dell’antico strumento musicale, simbolo della cultura viggianese”. E’ il commento di Vittorio Prinzi, presidente dell’Associazione Bene Comune Viggiano sottolineando che “la Rassegna ha raggiunto la maturità di evento diventando un prestigioso appuntamento di cultura e spettacolo non solo per gli appassionati dell’arpa. Per dare maggiore organicità a questa originale operazione culturale, tra le pochissime in Europa dedicate all’arpa, si rende necessario – aggiunge Prinzi – promuovere itinerari di turismo culturale e percorsi della religiosità popolare che sono in forte sintonia con i programmi di Matera 2019 e pertanto è possibile favorire una prosecuzione di soggiorni e viaggi nella Capitale Europea 2019 della Cultura.

Nel ricordare di aver proposto da tempo – nel corso della sua esperienza istituzionale – la costituzione di una Fondazione per la salvaguardia dell’arpa popolare lucana e di istituire una struttura museale dell’arte musicale e di etnomusicologia, aggiunge: il Santuario della Madonna Nera a Viggiano è sicuramente motivo di attrazione non solo per i pellegrini e i cristiani in quanto il turismo religioso non riguarda soltanto mete di pellegrinaggio e percorsi di fede, ma richiama anche turisti che vogliono viaggiare per motivi culturali, passione per la musica e per l’arte e che scelgono località con più attrazioni. Le motivazioni per intraprendere un viaggio verso un luogo spirituale di fatti sono varie e strettamente collegate alle condizione soggettive del “turista” o del pellegrino: ricerca di emozioni forti, sensazione di appartenenza ideologica, desiderio di stare insieme, intenzione di incontrare un leader religioso carismatico, atto di fede o penitenza. Accanto alle motivazioni spirituali i dati del turismo religioso in Italia testimoniano il potenziale del bene religioso come risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio. L’attenzione ai santuari e ai luoghi di culto costituisce una valida occasione di interesse per le opere d’arte in essi presenti e rappresenta anche la possibilità di conoscenza del territorio all’interno del quale essi insistono, diventando la destinazione di un turismo colto e di qualità. Ma il richiamo delle testimonianze culturali, spesso connesse agli interessi religiosi, emerge anche come attrattiva e motivazione di scelta. E – prosegue il presidente dell’Associazione Bene Comune – ci sono altri elementi positivi: il pellegrino viaggia principalmente in bassa stagione e, come buona parte della domanda di turismo sociale, contribuisce alla destagionalizzazione delle destinazioni.

Purtroppo – sottolinea Prinzi – a pesare negativamente su ogni iniziativa del genere è la situazione dei collegamenti di viabilità e l’inadeguatezza delle infrastrutture in generale. Basti pensare che i tempi di percorrenza tra la Val d’Agri e Matera sono di almeno 2 ore e 15 minuti per circa 130 km di distanza. Se vogliamo diffondere sul territorio i benefici dell’affluenza turistica che sta godendo Matera – precisa Prinzi – le infrastrutture viarie e i collegamenti pubblici sono un elemento essenziale per costruire itinerari culturali ed ambientali dalla Capitale europea della Cultura al Parco Nazionale Val d’Agri attraverso il nostro patrimonio artistico-religioso monumentale ed archeologico facendo diventare Viggiano sempre di più un “richiamo” per gli appassionati della musica colta e delle tradizioni musicali.

 

 

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