Lavoro

Asp, effetti positivi dalla spending review

Era stata istituita ad agosto la task-force aziendale per il monitorare e governare la spesa farmaceutica sostenuta in ambito Asp. Per effetto di quella Delibera, la n.543/23, a poco più di due mesi di distanza la Direzione strategica della Asp Basilicata tira le prime somme e tocca con mano i primi effetti positivi del percorso di razionalizzare nella gestione delle risorse. Una razionalizzazione che, precisano dall’Azienda sanitaria, non ha minimamente ridotto l’assistenza sanitaria ai cittadini. Il settore maggiore su cui la delibera ha avuto i primi effetti è principalmente quello della farmaceutica convenzionata, in distribuzione diretta e per conto. Buoni risultati anche nell’ambito della protesica, mentre minore è la riduzione di costi nell’Adi per i quali il target atteso era dimensionato ad un livello di assistenza non inferiore a quello erogato nel 2022. La delibera agostana era stata frutto di dialoghi e accordi con i medici di Medicina generale e pediatri così come le previste azioni di efficientamento erano state condivise con i responsabili sanitari per garantire obiettivi di budget. L’aumento dei costi relativi all’andamento della spesa sanitaria è stato influenzato anche dall’immissione di nuovi farmaci prescritti per cui, si è reso necessario controllare la spesa farmaceutica e utilizzare in modo più incisivo i piani terapeutici informatizzati agganciati ai programmi già utilizzati dai medici di Medicina generale e pediatri di libera scelta per avere contezza del farmaco, della diagnosi e del numero di pezzi prescritti. Un monitoraggio importante per perseguire l’obiettivo della appropriatezza prescrittiva e per filtrare in maniera adeguata le prescrizioni protesiche con valore oltre i mille euro.
Ad oggi, con l’entrata in vigore di quella delibera, la spesa- desunta dai dati economici di periodo per quelle voci – ha smesso di crescere ed ha prodotto un rientro di quasi 2 milioni di euro in soli due mesi, facendo ben sperare su quella che è la proiezione annua che pesa anche sul bilancio aziendale a cui si potrà aggiungere una quota ulteriore per effetto del trascinamento delle azioni intraprese i cui risultati si vedranno entro gli inizi del prossimo anno. La bontà dei risultati ottenuti non è però ancora sufficiente, nonostante una potenziale, ma minima, integrazione del fondo sanitario, a garantire il raggiungimento dell’equilibrio economico a cui l’Asp è prossima e che con questa manovra si avvicina di più al risultato atteso.
Va sottolineato che nello sforamento sulle prescrizioni, i dati emersi dal rapporto Aifa indicano come la Basilicata a marzo 2023 sulla spesa farmaceutica convenzionata era la più alta d’Italia, abbassandosi maggio e portando la regione ad essere seconda a livello nazionale dopo la Lombardia che conta circa nove milioni di abitanti rispetto ai neanche cinquecentomila della Basilicata. Seguono nel rapporto Aifa, Campania, Puglia, Abruzzo, Sardegna e Calabria, tutte con numero di abitanti superiori al milione. Nella spesa farmaceutica non incide in maniera significativa il dato sulla popolazione anziana perché, stando ai dati Istat sull’età media della popolazione per regioni, la Basilicata è all’undicesimo posto per anzianità su scala nazionale.
Il Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo, alla luce dei dati emersi, sostiene che “è salita l’attenzione per l’appropriatezza delle prescrizioni che, non solo non abbassa il livello di prestazioni sanitarie che anzi deve tendere a crescere anche per produrre effetti sulle liste di attesa, ma pone le basi per liberare risorse in altri settori per garantire il diritto alla salute. Con il contenimento dei costi derivante da queste voci, nei modi e nei tempi previsti, si potranno aumentare le facoltà assunzionali nei limiti del tetto di spesa, si potrà ricorrere a prestazioni aggiuntive in settori strategici ed in maggior sofferenza come l’area dialitica, quella psichiatrica cercando di porsi come obiettivo il pieno utilizzo dell’Spdc di Villa d’Agri, l’implemento ulteriore della radiologia in convenzione con gli anestesisti per la Tac a Chiaromonte, e sostenendo lo sviluppo in altre aree il tutto fermo restando la disponibilità anche esterna di una platea di professionisti medici e sanitari al momento difficili da reperire”. Bisogna ragionare per il 2024 nell’ottica di far rientrare una spesa che era in criticità ragionando sulla riconversione di fattori improduttivi finalizzandola e destinandola al miglioramento di cure e servizi per il cittadino-utente, pensando anche a dare maggiore impulso a forme sperimentali di telemedicina e infermieri di comunità utilizzando anche il personale delle Uca. “L’opera di razionalizzazione non finisce qui, ma – prosegue Maraldo- ora si andranno ad aggredire le spese di natura tecnica, come utenze e manutenzioni dove si è registrato un disallineamento dal budget (anche per l’incremento dei costi dell’energia). In programma anche l’assunzione di un tecnico di audiometrica per il controllo preventivo della spesa protesica per gli apparecchi acustici che hanno una forte incidenza“.

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