Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’Associazione Cova Contro, in replica al video del Direttore dell’Arpa Basilicata, Donato Ramunno, pubblicato sul profilo facebook istituzionale dell’ente:
“Come associazione Cova Contro prendiamo atto del fallimento, sino ad oggi non solo dei controlli, ma del sistema di prevenzione ambientale, ricordo che le norme europee vogliono il mantenimento od il miglioramento e non il peggioramento della qualità delle acque. Il direttore Ramunno non ha mai pronunciato la parola petrolio durante il video, e questo è un dato significativo per noi.
Gli idrocarburi ci sono e noi li abbiamo misurati anche oltre soglia di legge, insieme ad alluminio ferro e manganese, tutti metalli pesanti.
Inoltre nessuno parla dei contaminanti emergenti, centinaia di parametri che Arpab ancora non misura: noi nell’acqua trasparente oltre agli idrocarburi abbiamo trovato il DCPA ad oltre 200 mcg/l, sostanza bandita dalla UE nel 2009 ma ribrevettata in ambito petrolifero e nei lavori di bonifica. Anni fa rilevati anche i PFOS.
Siamo disposti ad accantonare tutte le nostre divergenze e critiche verso Arpab, se è vero che le persone e gli enti, si giudicano dai fatti e dagli atti e non dalle sole parole, noi già nel 2017 mettemmo in discussione pubblicamente la classificazione A2, come per la Camastra e Monte Cotugno, ed allora venimmo ignorati e delegittimati. Anni dopo per alcuni mesi la A2 non venne confermata: nessuno chiese scusa o propose collaborazione.
Abbiamo grandi criticità in casa, solo collaborando potremo uscirne, Arpab deve avere l’umiltà e la lungimiranza di collaborare con le associazioni, e noi di Cova Contro siamo disponibili da subito a proporre sistemi di prevenzione e ricostruzione delle responsabilità, vista la mola di dati ed alert da noi lanciati e mai smentiti.
Ci fa riflettere il fatto che negli ultimi mesi Arpab non solo abbia ignorato i nostri alert e le nostre richieste, pur leggendole costantemente, ma abbiano loro dato parere positivo al nuovo progetto impattante di Eni, il Bluewater, piccola Tecnoparco che sorgerà sempre a ridosso del Pertusillo: Arpab doveva dare parere negativo, invece si continua a fare politica sui controlli ambientali.
Per il bene della Basilicata collaboriamo, e chi ha incarichi pubblici deve saper sopportare la critica anche aspra ed offensiva se suffragata da dati veritieri, si chiama democrazia, l’umiltà invece la lasciamo come responsabilità personale dei singoli.
Basta rincorrersi su giornali e social, la verità è una, finiamola con la doppia narrazione, e collaboriamo sul campo e negli uffici, Cova Contro sarà lieta di supportare Arpab con tutte le forze che ha, se l’obiettivo finale sarà la tutela della Basilicata e non delle royalties.”