I “clienti” erano quasi esclusivamente minorenni di ogni ceto sociale, e anche i pusher lo erano. I luoghi dello spaccio le scuole secondarie e gli istituti superiori della fascia tirrenica del Lagonegrese, in particolare Maratea.
La droga, hascisc e marijuana, proveniva dalla Calabria.
Due ragazzi diciassettenni, uno di Maratea e l’altro di Lauria, da ieri mattina sono agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione e spaccio di droga, in concorso con quattro ventenni per i quali è stato disposto l’obbligo di dimora.
Ad eseguire le misure cautelari sono stati i carabinieri della Compagnia di Lagonegro. Davanti ad alcuni istituti superiori della “perla del Tirreno”, secondo gli inquirenti, si sarebbe concentrata l’attività dei due minorenni, accusati di aver venduto ai coetanei hascisc e marijuana in piccole dosi, sia in orario prescolastico sia all’uscita dalle aule. Cinquanta grammi di droga sono stati sequestrati durante le indagini condotte dagli uomini guidati dal capitano Alessandro Perrotta e durate tre mesi, da marzo a maggio scorso. Indagini che hanno stroncato una “base di spaccio” concentrata nel triangolo compreso fra Lauria, Maratea e Rivello. Ne avrebbero fatto parte non solo i due minorenni ma anche altri quattro ragazzi della zona, tutti ventenni, e ora anche loro indagati per gli stessi reati. La droga veniva acquistata prevalentemente in Calabria e rivenduta agli studenti degli istituti superiori di Maratea. I due minorenni – già noti alle forze dell’ordine – sono considerati la “mente” del gruppo e per loro il gip del Tribunale per i minorenni di Potenza ha disposto gli arresti domiciliari. Per gli altri quattro, il gip del Tribunale di Lagonegro ha ordinato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e l’obbligo di dimora.
I provvedimenti sono stati eseguiti ieri mattina dai Carabinieri.
FONTE: PINO PERCIANTE – LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO