Un timido raggio di sole nell’inverno demografico lucano. Per la prima volta, negli ultimi vent’anni, la Basilicata assiste a un incremento delle nascite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, che fotografano la situazione da gennaio a luglio 2023, il numero di neonati è superiore a quello dello scorso anno. Un incremento del 3,5 %.
Sono 1800 i nuovi nati in Basilicata nei primi 7 mesi del 2023, secondo Istat. Un lieve aumento rispetto al medesimo periodo del 2022 (1791).
Intendiamoci, nulla che possa far pensare a un cambio di rotta rispetto allo spopolamento galoppante, ma è un segnale di speranza. Va detto, ad ogni modo, che il saldo tra nati e morti resta negativo: continuano ad esserci, infatti, più decessi rispetto a fiocchi azzurri e rosa. Una tendenza che accomuna tutti i mesi presi in considerazione dall’istituto di statistica. Ma vediamo in dettaglio qual è la situazione su scala regionale. A gennaio i nati sono stati 281 a fronte di 646 decessi, a febbraio 230 e 579, a marzo 264 e 598, ad aprile 233 e 525, a maggio 245 e 519, a giugno 239 e 470, a luglio 308 e 627.
Saldo popolazione negativo di 2164 unità.
Una curiosità: si dice che il futuro sia donna, ma in Basilicata la maggioranza dei nuovi nati è di sesso maschile. Siamo nell’ordine di 932 maschietti contro 871 femminucce.
L’andamento tra nati e morti a Potenza e a Matera è analogo: nel capoluogo lucano 197 nati contro i 467 decessi, nella città dei Sassi il rapporto è di 195 a 397. Andando a spulciare i dati paese per paese emerge in tutta la sua dirompenza il fenomeno dello svuotamento dei nostri borghi.
Qualche esempio: ad Armento (poco più di 600 abitanti) due nati e sei decessi in sette mesi; a Banzi (1.300 abitanti) tre nati e 14 decessi. Carbone (620 abitanti) è tra i comuni «zero», nel senso che non ha registrato alcuna nascita nel 2023, mentre ha perso, perché passati a miglior vita, 10 residenti.
Stessa situazione a Noepoli (850 abitanti), nessuna culla piena e nove funerali, e a Ginestra (748 abitanti) con nessun vagito e dieci morti. Un solo nato a Cersosimo iscritto all’anagrafe nel mese di febbraio. Tre i decessi.
Quanto ai centri più grandi, c’è una ripresa di nascite a Melfi città di 17.090 abitanti in cui risiedono operai di Stellantis e dell’indotto – con 60 neonati e un saldo di poco negativo (67 i decessi registrati nello stesso periodo). Analoga tendenza a Pisticci (17.715 residenti) con 90 nati e 96 decessi in sette mesi. Decisamente più sbilanciati i dati a Lauria (11.900 residenti), dove a fronte dei 37 nati ci sono stati ben 78 decessi, e a Rionero in Vulture (13.200 abitanti) con 47 nati e 88 decessi. L’unico comune con il saldo positivo risulta essere Brindisi Montagna (800 residenti) dove a fronte dei 3 nati non c’è stato alcun decesso nei primi sette mesi del 2023.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno