RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Corleto, 23 gennaio 2022. Paesi deserti, ragazzi chiusi in casa e segnati dalla paura. E’ un evento pandemico catastrofico che, tra le altre cose, ha determinato rapporti umani deteriorati, amicizie messe in bilico, occhi tristi e famiglie sempre più chiuse in se stesse. Ogni persona sta perdendo la sua socialità, l’empatia viene meno e l’egoismo cresce.
Questo è quello che vedo e che sento cercando di capire come si sente la mia generazione a seguito della pandemia. Ragazzi il cui desiderio di tutto si è affievolito, anime spente in cerca di un futuro che ormai sembra lontano. Viviamo con alcune scuole ancora costrette in Dad, corsi extra scolastici sospesi e tanto terrore del futuro.
Cercando di analizzare la situazione, mi accorgo che noi giovani viviamo una condizione traballante. Viviamo con la costante paura di non sapere cosa fare. E con tante domande senza risposta: i ragazzi delle elementari riusciranno mai ad andare a scuola tutto l’anno? Riusciranno ad andare in gita scolastica? E a danza? A tennis? I ragazzi universitari riusciranno a vivere l’università in maniera normale? A fare quell’esame pratico in presenza? Le amicizie, gli Erasmus, l’estero, i viaggi? E chi lavora riuscirà ad andare tranquillamente fuori quel weekend senza sentirsi oppresso e costretto a casa?
Io stessa non mi riconosco più; abbiamo tutti bisogno di un sospiro di sollievo e di un sostegno. È per tutte queste ragioni che penso che il Governo avesse dovuto concedere il bonus psicologi per cui erano stati chiesti 50 milioni di euro. Era un’agevolazione pensata per chi ha bisogno di supporto psicologico, anche alla luce delle conseguenze della pandemia, ma non ha le risorse economiche. Il budget richiesto era di 50 milioni di euro, ma non ha trovato spazio nella Legge di Bilancio. Questo comporta una grande amarezza e riflessione ma spero ci sia ancora il tempo per recuperare. Il prendersi cura della salute mentale, per me, dovrebbe essere servizio sanitario essenziale. Non ci può essere futuro dove ci sono ragazzi insicuri, provati, tristi. Tra qualche anno avremo adulti non capaci di gestire se stessi e la società in continua evoluzione. E non è giusto dover scegliere, ad esempio, tra pagare le tasse universitarie o pagarsi lo psicologo. La salute mentale è un diritto, di tutti. Purtroppo ora non è vista come servizio necessario.
Per questo, al netto di qualche distinguo politico naturale, trovo utile la posizione dei Giovani democratici che hanno scelto di promuovere una petizione per sensibilizzare sul tema perché questo servizio diventi essenziale. Trovo giusto non stare con le mani nelle mani. A tal fine, sicura dell’interesse del mio partito, invito i consiglieri regionali Polese e Braia, nonché tutta la regione Basilicata, a prendere in considerazione l’idea di attivarci autonomamente per mettere in campo azioni al fine di rilanciare il bonus per il sostegno psicologico ai giovani.
Che nuova generazione e classe dirigente ci aspettiamo se non riusciamo ad occuparci di chi sarà il nostro futuro? Ed un’altra considerazione che voglio fare è di cercare psicologi lontano dai territori di residenza degli utenti. Abbiamo bisogno di sentirci liberi per poter vivere liberamente la nostra vita. Siamo il vostro futuro, i vostri figli, le vostre nuove leve. Prendetevi cura di noi.
Ilenia Magaldi
segretaria regionale Giovani di Italia Viva di Basilicata