Politica

Bolognetti: “verità su questi 14 mesi di emergenza sanitaria, dalle 23.59 del 14 aprile in sciopero della fame”

Di Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani e corrispondente di Radio Radicale

Dalle 23.59 del 14 aprile inizierò uno sciopero della fame per chiedere che venga onorato il diritto alla conoscenza su quanto è avvenuto in questi 14 mesi di stato di emergenza che, di tutta evidenza, è sempre più emergenza democratica. Non è accettabile che personaggi come il dr. Burioni e altri possano parlare a reti unificate e senza uno straccio di contraddittorio. Non è accettabile che i cittadini di questo Paese non vengano messi in condizione di poter conoscere una risoluzione del Consiglio d’Europa nella quale si afferma che “gli Stati devono informare i cittadini che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno deve farsi vaccinare se non lo vuole” e che occorre “garantire che nessuno sarà discriminato se non è vaccinato”. Quello stesso Consiglio che pure si è espresso contro l’insana proposta dei certificati di vaccinazione da utilizzare come “passaporto”, con affermazioni che meriterebbero di essere conosciute: “I certificati di vaccinazione devono essere utilizzati solo per monitorare l’efficacia, i potenziali effetti collaterali e negativi dei vaccini […] utilizzarli come passaporti sarebbe contrario alla scienza in assenza di dati sulla loro efficacia nel ridurre la contagiosità, la durata dell’immunità acquisita”. Non è accettabile che non ci sia stato un solo pubblico contraddittorio per garantire a medici e infermieri, che non intendono farsi inoculare i vaccini anti-sarscov2, le loro ragioni. Non è accettabile che i destinatari di un provvedimento, che li obbliga a vaccinarsi e rende quindi il consenso informato un consenso obbligato e coatto, non abbiano potuto difendersi da un vergognoso linciaggio finalizzato a rappresentarli come untori e irresponsabili. Basta con le gogne che vanno in onda ad ogni ora del giorno e della notte, con la caccia alle streghe e i sinedri sanitari. Non è accettabile che i cittadini non abbiano potuto conoscere i contenuti del rapporto n. 4 del 13 marzo del 2021 prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità. Non è accettabile che alcune informazioni fornite dall’ISS restino ignote al grande pubblico. Non è accettabile che le voci di scienziati e medici, che hanno provato ad esprimere le loro perplessità su questa campagna di vaccinazione di massa, siano state silenziate. C’è un’aria pestilenziale e mefitica in questo Paese in cui da tempo è morto l’art.32 della Costituzione. Non possiamo assistere senza far nulla alla sistematica rimozione di dubbi e domande. Non possiamo accettare che questa pandemia si faccia clava e manganello di regime. Non possiamo accettare il governo di tecnocrazie e che la scienza si faccia dogma. Questo è il contributo che intendo offrire per chiedere che venga onorato quel diritto alla conoscenza che dà forza, sostanza e contenuto alla parola democrazia. Questo è quanto devo a me stesso e alle mie convinzioni. Mi è di conforto in queste ore leggere il buon Gaetano Salvemini: “Stretti tra totalitari di destra e totalitari di sinistra e assaliti di fronte e alle spalle da fascisti nostalgici, criptofscisti, gesuiti e gesuitanti, noi, tapinelli, ci muoviamo su un terreno che si restringe sotto i nostri piedi ogni giorno un poco di più (e qualche giorno anche molto), come la pelle di zigrino resa immortale da Balzac”.

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