Presso l’Open Space dell’Apt Basilicata in piazza Vittorio Veneto a Matera, si è svolto il secondo appuntamento di Extra Matera 2019, l’infopoint turistico della Val d’Agri e della Val Camastra nella Capitale Europea della Cultura.
Il focus del secondo appuntamento del progetto che vede coinvolti dieci comuni, con Viggiano capofila e che rimane aperto a tutti coloro che vogliono entrarne a far parte in maniera attiva e costruttiva, è stato posto su cibo e territorio, analizzando le peculiarità del turismo enogastronomico che in Italia rappresenta uno dei comparti che fa registrare numeri sempre più in crescita.
Ad aprire la serata, moderata dalla giornalista Margherita Agata ed a cui sono giunti anche i saluti dell’APT Basilicata per il tramite di Francesco Catucci, è stato il Vice Sindaco di Viggiano, Paolo Varalla il quale ha ringraziato la Fondazione Eni Enrico Mattei per l’impegno con cui sta curando questo progetto che mira a mostrare le bellezze delle nostre terre mettendosi in rete e provare a gioire dei successi futuri mettendo da parte il piagnisteo per gli insuccessi passati.
Varalla ha poi ricordato come il progetto Extra Matera sia un format aperto a chiunque voglia mettere a la propria disponibilità per portare fino in fondo la propria Basilicata incontrando la gente e non aspettando che sia la gente ad incontrare le meraviglie della nostra regione, anche oltre il 2019.
A seguire è intervenuto il Sindaco di Calvello Anna Maria Falvella la quale ha evidenziato come la nostra Basilicata è bella e unica perché composta da territori tutti simili e tutti diversi.
Bisogna limare Il campanilismo dei singoli che rischia di soffocarci e farci rimanere isolati ognuno nel proprio territorio. Il primo cittadino calvellese ha poi affrontato il tema della scarsa vena imprenditoriale che i giovani lucani stanno mostrando in questi anni, facendo denotare come si è reduci da anni del famigerato “posto fisso” ed ora si è in preda ad un assistenzialismo allarmante. Si è creato uno scollamento tra chi emana gli atti d’indirizzo per favorire le attività e chi deve mettere in campo questi indirizzi per divenire artefici del proprio futuro. Bisogna pertanto lavorare sulla psiche delle persone per renderle più aperte ed intraprendenti.
Il turismo e le attività imprenditoriali collegate ad esso, possono far si che si crei una vera e propria industria turistica che possa sfruttare anche il turismo vicinale, dei comuni limitrofi, per mettersi in mostra e l’agroalimentare può essere uno dei punti di forza di questo tipo di attività. Bisogna solo crederci un po’ di più.
La dottoressa Percoco, della Fondazione Eni Enrico Mattei, è poi passata ad analizzare il rapporto ISTAT sui dati del turismo divulgato qualche giorno fa.
La fotografia che emerge è un’istantanea di come la Basilicata possa vantare un patrimonio culturale composto da 45 tra musei, monumenti e aree archeologiche aperte nel 2017 – il 3,5% del patrimonio presente nel Mezzogiorno – e circa 404 mila visitatori totali. Di questi, il 31% ha visitato i musei di Matera, la città lucana con più strutture museali e visitatori della regione.
Da Matera ci si muove verso l’interno della regione solo su strada alla velocità media di poco superiore ai 60 chilometri all’ora. In un’ora di viaggio si possono raggiungere 12 musei, attraversando aree naturali protette, borghi e potendo approfittare di 27 date corrispondenti a eventi quali feste, sagre, concerti e spettacoli. Questo dimostra come è intorno a Matera che ci sono i borghi più belli del Mezzogiorno d’Italia e lavorare sul tema cibo e territorio, con l’aggiunta della sostenibilità, si possono creare prospettive ancora più ampie, presentando ai visitatori un’esperienza di turismo enogastronomico che va raccontato e associato ad altri aspetti, quali quello storico, artistico e paesaggistico, in moda da creare legami importanti.
Sul tema dei legami tra settore enogastronomico e territorio è intervenuto Pietro Bitonti, Vicepresidente Coldiretti Matera che ha illustrato il progetto lanciato dall’associazione di categoria, in collaborazione con Eni, denominato Io sono lucano. Questo progetto, che si sposa perfettamente con le idee di Extra Matera 2019, vuole realizzare un’inversione di tendenza che crea un marchio di identificazione territoriale ed è un invito a visitare la nostra Basilicata. Qui ci sono delle tipicità e non delle eccellenze che meritano di essere conosciute il più possibile per creare delle premesse di sviluppo e dare la possibilità di recupero di aree soggette al fenomeno dallo spopolamento.
Ha concluso il dibattito Angelo Bencivenga della Fondazione Eni Enrico Mattei che ha posto l’accento su come la Basilicata sia ricca di risorse e di prodotti di prima qualità, anche certificati, ma che questi non siano adeguatamente pubblicizzati e resi fruibili a tutti. Ci si è ancorati troppo alla tradizione, ha sostenuto Bencivenga, perdendo d’occhio come questa possa essere compatibile con il concetto di globalizzazione.
Un messaggio molto importante che il progetto Extra Matera 2019, vuole fare suo e cercherà di portare avanti con la speranza di incontrare l’apertura dei territori interessati e la sensibilità di amministratori locali ed imprenditori, soprattutto del comparto enogastronomico.
Nella seconda e conclusiva parte dell’evento dove si sono susseguiti musica e degustazione con il Duo di arpe viggianesi composto da Dafne Nardella e Caterina Setaro dell’Associazione Arpa Viggianese e lo show cooking allestitito sulla terrazza dell’Annunziata per le delizie locali.