Il comune di Viggiano esce dalla Fondazione dell’Osservatorio Ambiente della Regione di cui è socio fondatore. La clamorosa decisione è stata assunta dal sindaco avv. Amedeo Cicala che, con una nota inviata al presidente della Fondazione, Giovanni Mussuto, ha annunciato, a nome dell’amministrazione comunale, “l’interruzione dei rapporti progettuali in essere” con l’organizzazione che monitora lo stato di salute dell’ambiente in tutta la regione. Il comune di Viggiano inoltre annuncia, che azionerà ogni utile atto che porti il Comune a non essere più socio.
Il sindaco del comune valligiano precisa nella missiva inviata al presidente della Fondazione, che l’interruzione del rapporto di collaborazione con l’osservatorio è essenzialmente di carattere concertativo vista la scarsa partecipazione, anche decisionale, da parte della Fondazione e dei suoi vertici con l’amministrazione comunale che rappresenta e vista la scarsa incisività nel territorio, nonostante Viggiano sia uno dei comuni da tenere più sotto controllo da un punto di vista ambientale e della salute. Cicala, già da qualche tempo, aveva confidato l’intenzione di voler far recedere il suo Comune dalla Fondazione e dallo status di socio fondatore. Come amministrazione, da diversi mesi lamentava poca partecipazione, poca programmazione, poca concertazione e poca condivisione perchè compito della Fondazione è proprio quello di avere una comunicazione buona, efficiente e attenta con il territorio.
Ricordiamo che il Comune di Viggiano è entrato con grande convinzione nella Fondazione, ma dopo essersi accorti, un po’ per volta, del forte distacco con la realtà, con il territorio e con le comunità da parte di questa organizzazione, nei giorni passati a seguito di un consulto con la sua giunta e l’intera amministrazione il sindaco ha preso la decisione di abbandonare.
Cicala è categorico: “Voglio chiarezza su ambiente e salute, altrimenti non ha senso tenere queste grosse organizzazioni se poi non sono in grado, quando è il momento, di snocciolare neppure un dato”. Infatti, secondo quanto dichiarato ancora dal primo cittadino, il report del lavoro fatto dalla Fondazione non è mai arrivato e non si vede una presenza costante a Viggiano e neppure negli altri paesi della valle. Si ha l’impressione che qualcosa non quadri e a questo punto non vogliamo diventare partecipi di un processo che non abbiamo assolutamente condiviso né accettato, conclude il sindaco.
Cicala assesta ulteriormente il colpo: Il presidio Arpab che doveva nascere a Viggiano ancora non ha visto la luce propria a causa dei continui ritardi autorizzativi da parte della Regione Basilicata, anch’essa socio fondatore della fondazione, nonostante il Comune ha già messo a disposizione da mesi i locali e tutti gli arredi per gli uffici.