Si è costituito formalmente, presso lo studio del notaio Francesco Zotta a Potenza, il Distretto agroalimentare di qualità del settore vitivinicolo della Basilicata, denominato Distretto “Divino”. Un obiettivo raggiunto grazie ad un lavoro proficuo e costante della Federazione regionale della Coldiretti, con la collaborazione della Cia di Basilicata e ispirato dal Consorzio di Tutela dell’Aglianico del Vulture insieme all’enoteca regionale, per riunire i produttori vitivinicoli dell’intera regione, sotto un’unica istituzione al fine di riuscire a costruire un percorso unitario per lo sviluppo del settore vitivinicolo. Infatti, grandi sono le sfide del futuro che si intende accettare e vincere per rendere competitivo e più moderno il comparto vitivinicolo regionale. Dalla valorizzazione dei vini e relativi territori alla riscoperta delle origini della viticoltura italiana che, molti ignorano, trovano il loro punto di partenza nella nostra regione, dalle sfide per il miglioramento genetico dei vitigni Aglianico del Vulture e Primitivo, alla costruzione delle “strade del vino” che, anche grazie ad un percorso museale da realizzare ad hoc, possano attrarre visitatori e appassionati da tutto il mondo, dalle collaborazioni con le migliori università italiane e istituti di ricerca alla promozione sui mercati nazionali ed internazionali, dalla formazione degli addetti in vigna e cantina alla formazione nelle scuole di ogni ordine e grado per promuovere una cultura del vino che è unica e millenaria ed ad un consumo responsabile ed intelligente. “Va espresso un grande ringraziamento anche alla Regione Basilicata, al presidente, agli assessori e ai funzionari del Dipartimento Agricoltura che, in questi mesi, dalla presentazione ufficiale del novembre scorso – evidenzia Antonio Pessolani, presidente di Coldiretti Basilicata – si sono spesi incessantemente per coadiuvare un lavoro preparatorio non affatto semplice ed hanno reso possibile una sostanziale modifica alla legge regionale per rendere più agevole il riconoscimento dei Distretti del cibo. E’ importante fare sistema e la nascita del Distretto ne è la dimostrazione – aggiunge Pessolani – il binomio agricoltura enoturismo si dimostra vincente. Tra gli obiettivi del Distretto c’è il supporto e la condivisione di buone pratiche agronomiche, modelli di gestione del territorio e delle attività economiche che perseguano la sostenibilità economica, ambientale e sociale, la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecniche ed agronomiche volte allo sviluppo della sostenibilità del comparto vitivinicolo, ivi compresi modelli, tecnologie e miglioramento genetico delle varietà coltivate e coltivabili in regione al fine di rendere più competitive le aziende vitivinicole ed infine lo sviluppo enoturistico della Basilicata”.