Il sistema delle imprese anche in Basilicata continua a mostrare resilienza, insieme a qualche slancio di dinamismo. I dati del secondo trimestre 2023 evidenziano un saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese, con un aumento complessivo di 270 nuove aziende nel periodo aprile-giugno. Il risultato, sebbene rappresenti un segnale incoraggiante, è uno tra i meno brillanti nell’arco degli ultimi dieci anni. In dettaglio, nella nostra regione sono 694 (428 in provincia di Potenza e 266 in quella di Matera) le nuove iscrizioni alla Cciaa Basilicata al secondo trimestre dell’anno con 424 cessazioni (282 nel Potentino e 266 nel Materano) quindi con un saldo positivo di 270 imprese (146 in provincia di Potenza e 124 in quella di Matera). E’ quanto emerge in sintesi dall’analisi trimestrale Movimprese relativa al periodo aprile-giugno 2023, condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.
Tra gli altri indicatori, nonostante il Sud registri il saldo maggiore in termini assoluti, è proprio il Mezzogiorno che subisce la flessione più marcata in termini di tasso di crescita, passando dal +0,55% di 12 mesi fa al +0,44% del trimestre da poco concluso. Il Nord-Ovest e il Centro sono le due aree geografiche che condividono il primato per l’incremento relativo più elevato (+0,5%). In tutte le regioni, il trimestre si è chiuso comunque con il segno positivo. Tutte le circoscrizioni hanno comunque fatto registrare un tasso di crescita inferiore a quello misurato nel corrispondente trimestre dello scorso anno.
Quanto ai settori, tutti i comparti hanno messo a segno saldi positivi nel trimestre. Meglio degli altri, in termini assoluti, ha fatto il settore delle costruzioni, uno tra i più rilevanti per numero di realtà esistenti. A ruota, altri due comparti sugli scudi da qualche tempo, quello degli alberghi e ristoranti e quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche. Bene anche il commercio e i “servizi alle imprese” (come noleggio e agenzie di viaggio). In termini relativi, le performance migliori vengono dai settori legati ai servizi: +1,5% le attività professionali scientifiche e tecniche, +1,2% le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese e +1% per le attività sportive, di intrattenimento e divertimento.
“La resistenza delle nostre pmi ai continui sconvolgimenti economici – è il commento del presidente di Potenza Confcommercio Angelo Lovallo – si conferma un valore del fare impresa nelle nostre realtà. Tuttavia i dati su Pil e inflazione meritano un approfondimento. Era previsto il forte rallentamento, ma non la caduta del PIL di tre decimi di punto. Letta assieme alla forte crescita del primo trimestre, l’indicazione preliminare per questo secondo trimestre dell’anno non deve, tuttavia, suscitare eccessive preoccupazioni. Era nei dati il rallentamento dell’industria e si intuiva un minore dinamismo dei servizi di mercato. I problemi riguardano il secondo semestre dell’anno che non può decidersi tutto sulle sorti del turismo. La stagione è partita in condizioni meteorologiche non brillanti e qualche ritardo su flussi e prenotazioni è da mettere in conto. Considerato il livello elevato, sebbene necessario, dei tassi d’interesse di riferimento, si ripresenta il rischio di dover rivedere, questa volta al ribasso, il preconsuntivo 2023, con un PIL che può ancora superare l’1%, un risultato che però non si può dare per acquisito né per scontato. Migliori le notizie sul versante dell’inflazione, con una variazione congiunturale (+0,1) marginalmente superiore alle nostre previsioni. Il tasso di variazione dei prezzi è in riduzione. Permangono moderati impulsi sugli alimentari non lavorati, fenomeno transitorio parzialmente dipendente dagli eventi alluvionali di qualche mese fa. Il rientro dell’inflazione appare ordinato e generalizzato, con prospettive di riportarsi in prossimità dei target della politica monetaria nel giro dei prossimi tre mesi”.