Salute

Covid e sistema sanitario regionale, le critiche della CGIL Basilicata

“Sono trascorsi circa 24 mesi dall’inizio della pandemia da Covid-19 e nonostante ciò, al riaffiorare di ogni nuova ondata epidemica, le Regioni continuano a muoversi come fossero in presenza di una crisi nuova e sconosciuta”. È quanto afferma il segretario della Cgil Basilicata, Angelo Summa. “La variante Omicron – prosegue – sta mettendo alla frusta l’intera capacità di risposta del sistema sanitario regionale che sembra essere sempre più allo sbando, riportando le lancette del tempo indietro a gennaio 2020: piano anti Covi inattuato e riforma  sanitaria al palo. Agli annunci e alla presentazione del documento tecnico Agenas non è seguita l’apertura di alcun tavolo di confronto”.

Summa sottolinea come le due aziende sanitarie locali, Asp e Asm, versino “in una situazione di stallo senza precedenti – afferma – legata al balletto delle nomine dei direttori generali che ha di fatto imbrigliato ogni possibile azione programmatica che ha portato  ad affrontare la quarta ondata pandemica  in assenza di una organizzazione modulare dell’offerta sanitaria, penalizzando in tal modo i percorsi assistenziali delle altre patologie con liste di attesa lunghissime. In questa situazione – aggiunge il leader della Cgil lucana – non solo si sta negando il diritto alla salute dei lucani , ma si sta di fatto distruggendo la sanità lucana, negli anni passati uno dei modelli organizzativi migliori dell’intero Mezzogiorno.

Eppure dinanzi ai guasti che attanagliano la sanità – basti pensare solo all’ultima denuncia sulla insufficienza delle poltrone chemioterapiche al Crob di Rionero – , la Regione fa spallucce – dichiara Summa – provando, evidentemente, a costruire una narrazione diversa dalla realtà.  Le ragioni della politica si concentrano su quanto il manager da nominare sia vicino a un partito rispetto a un altro, quali ricadute in termini di visibilità darà a un soggetto rispetto a un altro, quale contributo la sua nomina darà alla prossima campagna elettorale; non pare che la priorità sia quella di  valutare risultati e  obiettivi conseguiti visto che è la Regione, o meglio il dipartimento Sanità, che fissa obiettivi e programmi.  Si dovrebbe operare programmando e verificando le funzioni di controllo non lanciando  slogan  e comunicati stampa”, accusa il segretario regionale.

“Non era difficile – conclude Summa – prevedere che nulla sarebbe cambiato senza una programmazione sanitaria efficace e una organizzazione ospedaliera e territoriale flessibile, in assenza di un piano straordinario di assunzioni di personale che, se non attuato, vanificherà anche il Pnrr. Sarà resa vana, specialmente, la dichiarata volontà di un potenziamento della assistenza per la presa in carico dei bisogni di salute dei cittadini lucani. La vera lezione da trarre dalla pandemia è

l’importanza di garantire e sostenere un servizio socio sanitario regionale che sia conforme ai principi di uniformità, equità e solidarietà, puntando su atti programmatori coerenti con i principi enunciati”.

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