Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha illustrato oggi in Parlamento il piano per la vaccinazione contro il coronavirus Sars-CoV-2 e contro la pandemia di Covid: uno sforzo, ha detto, «senza precedenti» dal punto di vista organizzativo, logistico e sanitario.
Il piano illustrato parte, ha spiegato il ministro, da un «messaggio di fondo» che «è di ragionata fiducia: «da gennaio avremo i primi vaccini ma, almeno per ora, non obbligatorio. Al momento non è intenzione del governo introdurre l’obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus e progressivamente saremo in grado di vaccinare un numero sempre più alto di italiani». Speranza ha comunque invitato alla prudenza poiché al momento — ha ricordato — nessun vaccino ha ricevuto l’approvazione né dell’Agenzia europea per i farmaci, né della Food and drug administration statunitense.
Nel caso in cui le autorizzazioni arrivassero — e le prime scadenze sono a fine dicembre per il vaccino Pfizer, e a inizio gennaio per quello preparato da Moderna: non sono al momento fissate udienze Ema sul terzo vaccino di cui si è molto parlato in queste settimane, quello preparato da Oxford e AstraZeneca — il governo ha intenzione di far partire immediatamente il piano vaccinale.
Speranza ha detto, anzitutto, che la campagna di vaccinazione sarà imponente: e che «dobbiamo evitare di arrivarci con presidi sanitari in difficoltà e personale impegnato in prima linea nella lotta contro il Covid». Si tratta di un passaggio decisivo, perché mette — nell’ottica di Speranza — ancor più pressione sulle decisioni che saranno prese domani, con il Dpcm, per tentare di abbassare la curva dei contagi da coronavirus. Se a gennaio ci trovassimo di fronte a una terza ondata – che, ha detto Speranza, «è dietro l’angolo, se abbassiamo la guardia» — la campagna di vaccinazione partirebbe con gravi difficoltà, avendo ospedali e medici impegnati contro il Covid.
La seconda premessa del ministro è stata una richiesta alle opposizioni: «La piena riuscita della campagna vaccinale», ha detto, «deve rappresentare un obiettivo fondamentale di tutto il Paese: non possiamo permetterci divisioni, serve un patto Paese, con tutti dentro».
Ecco invece i dettagli del piano:
Il vaccino sarà gratis per tutti
L’acquisto del vaccino, ha detto Speranza, «è centralizzato: il vaccino sarà somministrato gratis a tutti gli italiani», poiché «è un bene comune».
Quante dosi avrà a disposizione l’Italia
L’Italia, ha detto Speranza, ha opzionato 202 milioni di dosi di vaccino: anche se dovessero occorrere due dosi per ciascuna vaccinazione, come pare probabile, e pur senza conoscere al momento la durata dell’immunità garantita dal vaccino, «possiamo vaccinare tutti», ha ribadito il ministro. Seguendo il principio di massima precauzione, l’Italia ha «sottoscritto tutti i contratti che l’Ue ha formalizzato».
Quando si comincerà a vaccinare?
La campagna inizierà non appena ci saranno le autorizzazioni, e si concluderà nel quarto trimestre dello scorso anno; secondo e terzo trimestre – tra la primavera e l’estate 2021 – saranno il cuore della campagna vaccinale.
Chi verrà vaccinato prima?
Quali categorie inizieremo a vaccinare, come Paese? La scelta, ha detto Speranza, non è stata facile, ma le categorie saranno queste:
1. operatori sanitari e sociosanitari (1,4milioni di persone)
2. residenti e personali RSa: (570 mila persone)
3. persone in età avanzata over 80: (4 milioni, cui si aggiungono 13 milioni di persone tra 60-79 anni)
FONTE CORRIERE.IT